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Ciclismo

Giro d’Italia 2014: il borsino dei favoriti (seconda parte)

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Dopo il borsino di questa mattina, completiamo l’opera, in questo secondo giorno di riposo, analizzando quanto fatto sin qui da altri nomi “caldi” per la classifica generale.

Michele SCARPONI: lo abbiamo detto, purtroppo non potrà fare classifica. E’ già un “eroe sportivo” per come prosegue la corsa, nonostante anche ad occhio nudo si vedano i pesantissimi segni delle cadute. Adesso tutta la sua esperienza dovrà essere riversata su Fabio Aru, per il quale sarà una pedina fondamentale.
Ivan BASSO: arrivato a Belfast in silenzio, attorniato dai dubbi di chi non lo ha visto competitivo nelle corse primaverili, il varesino è lì con i migliori e questa è un’ottima cosa, considerando che, finora, si sono affrontate in prevalenza salite “a gradoni” e non quelle lunghe e regolari ascese alpine che lui adora. Non ha quasi mai faticato a tenere la ruota di Evans e compagni, lo si è persino visto alzarsi sui pedali, una vera rarità per un regolarista come lui. Un piazzamento molto, molto importante non sembra utopia.
Rafal MAJKA: un anno fa fu settimo, quest’anno sembra avere intenzione di migliorarsi. In pochi forse avrebbero scommesso su un suo podio, il polacco risponde con una prima settimana di corsa in cui non perde occasione per sfoggiare brillantezza; certo, la concorrenza è tanta e confermare quel terzo posto provvisorio sarà dura, ma si tratta comunque di uno dei migliori grimpeur.
Wilco KELDERMAN: ecco il classico outsider che potrebbe far saltare il banco. Attualmente si trova in ottava posizione, nel bel mezzo del filotto dei superfavoriti, e un anno fa lo ricordiamo, nella classifica finale, a ridosso dei primi 15; certo non può contare su una squadra fortissima, perché la Belkin non schiera la formazione migliore, ma non ci stupiremmo di ritrovarlo, chissà, persino tra i primi 6-7 tra un paio di settimane.
Dario CATALDO: non capita tutti i giorni di poter essere capitano in Sky, ma l’abruzzese, probabilmente condizionato da qualche problema fisico, non ha colto l’occasione. Già fuori classifica, da un lato aiuterà Siutsou a centrare un difficile piazzamento nei 10, dall’altro andrà alla caccia della vittoria di tappa tra cronometro e fughe.

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