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ATP Pechino, Flavio Cobolli cede con onore in due set a Daniil Medvedev nei quarti di finale

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Flavio Cobolli
Flavio Cobolli / IPA Sport

Pronostici rispettati nella sfida tra Flavio Cobolli (n.32 del ranking) e Daniil Medvedev (n.5 del mondo), nei quarti di finale dell’ATP500 di Pechino. Sul cemento cinese, il moscovita ha fatto valere la sua maggior solidità ed esperienza, al cospetto di un Cobolli che ha lottato come al solito, ma ha peccato in termini di pragmatismo soprattutto nel capitalizzare le tante palle break costruite. Sullo score di 6-2 6-4 il russo si è imposto e in semifinale ci sarà l’attesa sfida contro lo spagnolo Carlos Alcaraz (n.3 ATP).

Nel primo set il primo momento difficile per Flavio è nel terzo game e qualche errore di troppo in manovra gli costa il break. Cobolli ha sulla racchetta due palle del contro-break, ma “San Servizio” fa il suo mestiere per Medvedev. La situazione si ripete in maniera ancora più evidente nel sesto gioco, quando sono ben cinque le palle del contro-break che il classe 2002 del Bel Paese ha a sua disposizione, ma un po’ la bravura del russo e un po’ la poca incisività in quei momenti dell’azzurro fanno la differenza. Il contraccolpo psicologico è immediato, perché è il n.32 ATP a subire il secondo break, vedendo sfumare una frazione su un 6-2 un po’ bugiardo per quanto si è visto.

Nel secondo set l’avvio del tennista nostrano è negativo: break subìto a zero. La reazione d’orgoglio c’è e gli vale il contro-break e il ribaltamento dello score sul 2-1. Medvedev, però, si ritrova quasi subito e va in modalità “muro”. In questo modo c’è il break in suo favore nel quinto game, senza concedere quindici all’italiano. Cobolli resta aggrappato alla partita, avendo ancora due palle del contro-break nel settimo gioco, salvando due match-point nel proprio turno al servizio e con una nuova chance del contro-break nel decimo gioco. Incredibile il recupero del moscovita, sotto 0-30 in quest’ultimo gioco menzionato, a punto praticamente fatto da Cobolli e trovando un pallonetto a colpire l’incrocio delle righe. Sullo score di 6-4 cala il sipario.

Leggendo le statistiche, i numeri danno un senso a quanto visto. Si pensi al 23% dei punti vinti da Flavio con la seconda di servizio in campo, rispetto al 47% del rivale, ma ancora più importante la percentuale di palle break salvate dal moscovita rispetto al romano: 91% (10/11) per il n.5 del mondo rispetto al 50% (4/8) del nostro portacolori.

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