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F1, Andrea Kimi Antonelli riaccende la speranza dell’Italia: l’attesa di una vittoria che manca da 18 anni. Ultimo Mondiale “in bianco e nero”

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Kimi Antonelli / Pier Colombo

L’approdo di Andrea Kimi Antonelli in Formula Uno è uno dei temi forti della stagione 2025, nella quale l’italiano farà il proprio esordio nella massima categoria automobilistica. Ormai da tempo inserito nel “sistema Mercedes”, il diciottenne emiliano ha raggiunto il pinnacolo dello sport motoristico in anticipo rispetto a qualunque aspettativa.

D’altronde, i pianeti si sono allineati nel momento in cui Lewis Hamilton ha inopinatamente deciso di lasciare la Casa di Stoccarda, legandosi alla Ferrari. Si è liberato un posto al Sole e il primo della lista per occuparlo era, appunto, Antonelli. Non è però solo questione di fortuna, il teenager tricolore promette benissimo sin dai tempi dei kart. Inoltre in questo 2024, all’esordio in Formula 2, è sempre lì con i migliori.

Per intenderci, ha fatto nettamente meglio del compagno di squadra Oliver Bearman – pupillo di casa Ferrari e prossimo pilota Haas – e non è certo stato inferiore a quel Franco Colapinto che, appena messo su una Williams, ha testimoniato di non essere uno sprovveduto. Se questi due fanno ottima figura in F1, perché non può farlo (a maggior ragione) anche Antonelli?

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Il dato interessante è rappresentato dal fatto che Andrea Kimi sia nato il 25 agosto 2006, ovvero qualche mese dopo il fatidico 19 marzo 2006, giorno in cui Giancarlo Fisichella vinse il Gran Premio di Malesia, conseguendo l’ultima affermazione della sua carriera e, in generale, per un pilota italiano. Mai il nostro Paese ha dovuto affrontare un digiuno come quello attualmente in corso.

La Mercedes non ha bisogno di presentazioni. È chiaro come la presenza di Antonelli su una Freccia d’Argento apra lo scenario di poter risentire l’Inno di Mameli suonare per primo durante la cerimonia del podio. Ovviamente, non bisogna essere precipitosi e sarà imperativo avere pazienza.

Primo perché bisognerà verificare la competitività della prossima monoposto partorita dall’AMG, secondo perché l’attuale F1 è una categoria con dinamiche molto complesse e delicate. Non dimentichiamoci come, nel 2023, ci sia stato qualche addetto ai lavori capace di bollare come “bidone” persino Oscar Piastri. La voglia di emettere sentenze in tempi prematuri è figlia della fretta, da sempre cattiva consigliera.

Chiaramente, in Italia c’è già chi fantastica relativamente alla possibilità che Andrea Kimi Antonelli succeda a Nino Farina e Alberto Ascari, i soli piloti del Bel Paese a vincere il Mondiale, rispettivamente nel 1950 e nel biennio 1952-53, quando la televisione – dalle nostre parti – non era neppure in bianco e nero, perché la Rai non aveva ancora cominciato le trasmissioni!

A costoro verrebbe da dire “state calmi, ne deve mangiare di pastasciutta il ragazzo!”. È indubbio come, sulla base di quanto si è visto tra kart, F3 e F2, il bolognese sia una “buona forchetta” e possa avere uno “stomaco di ferro”. Però pranzare in trattoria è un conto, affrontare una cena di gala con la creme de la creme della società è un altro paio di maniche. Tempo al tempo, se son rose fioriranno.

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