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MotoGP, Bagnaia a due facce nel venerdì di Motegi. Ma la pioggia potrebbe sparigliare le carte

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Francesco Bagnaia
Francesco Bagnaia / LaPresse

La giornata inaugurale del Gran Premio del Giappone di MotoGP si è risolta senza particolari situazioni inaudite, eccezion fatta per una Ktm più competitiva delle abitudini. Difatti la miglior performance delle pre-qualifiche è stata firmata da Brad Binder, mentre Pedro Acosta ha ottenuto il quarto tempo. Si tratta di una sorpresa relativa, poiché le piste stop&go (come quella di Motegi) sono da anni favorevoli alle caratteristiche delle moto austriache.

Per il resto, tante Ducati lì davanti, come al solito. Sostanziale pareggio tra Jorge Martin e Francesco Bagnaia dal punto di vista prestazionale, anche qui come d’abitudine. Nelle prove libere ha fatto meglio l’italiano, nelle pre-qualifiche è stato più rapido lo spagnolo. Dettagli, la differenza cronometrica sul giro secco è minima e muta a seconda dei momenti in cui viene cercata la prestazione.

Un venerdì interlocutorio, insomma, senza che né l’uno, né l’altro contendente per il titolo abbiano fornito indicazioni significative in senso positivo o negativo. Si comincerà a fare sul serio nella notte europea, quando sono previste le qualifiche. Attenzione alla pioggia, perché i metereologi nipponici danno per certa una “lavata dell’autodromo” nelle prossime ore.

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D’altronde, se si va a correre in Giappone sul finire della stagione dei tifoni, bisogna mettere in conto di dover usare gomme rain. Resta da capire l’intensità delle precipitazioni e la durata delle stesse. Proprio per questo è verosimile che l’acqua possa sparigliare le carte. Non tanto se si parla di valori in campo, bensì relativamente alla capacità di leggere al meglio l’evoluzione della pista se si dovessero presentare condizioni cangianti.

A Misano, in occasione del Gran Premio di San Marino, Martin ha preso un granchio enorme. Viceversa, proprio qui a Motegi, dodici mesi orsono, scommise sulla bandiera rossa – forzando al massimo sin dalla partenza – ed ebbe ragione. È questa la vera variabile impazzita dell’appuntamento del Sol Levante, l’abilità di farsi trovare pronti a cogliere l’occasione giusta. Come ha detto Davide Tardozzi, questo Mondiale può essere deciso dagli episodi.

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