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Formula 1

F1, la Ferrari entra nella fase più difficile della stagione. Ormai da tre lustri, la Rossa va sempre in calando…

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Carlos Sainz
Carlos Sainz / Pier Colombo

Domenica 20 ottobre si corre il Gran Premio degli Stati Uniti di Formula 1. Inizia quindi l’ultimo quarto di stagione, poiché sono state disputate 18 delle 24 gare in programma. Bisogna mandarne in scena altre 6, ovvero quelle diventate più complicate in assoluto per la Ferrari.

Sì, perché ormai da un decennio, il Cavallino Rampante arriva col fiato corto a fine anno. L’ultimo “autunno rosso” è stato quello del 2010, quando Fernando Alonso fu protagonista di una vampata che sembrava poterlo indirizzare verso quel titolo che, lo si afferma senza remore, avrebbe meritato più di un Sebastian Vettel falloso, ma dotato di una monoposto superiore.

Dopodiché, la Scuderia di Maranello è sempre andata in calando. Chiaramente le stagioni con vittorie occasionali (2011, 2013, 2023) o prive di affermazioni (2014, 2016, 2020, 2021) non fanno testo. Però, quando le Rosse hanno raccolto successi con una certa frequenza, gli ultimi 6 appuntamenti sono diventati decisamente avari di soddisfazioni.

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Nel 2012 arrivarono tre vittorie, tutte nella prima metà di stagione. Nel 2015 i tre successi giunsero tra il primo e il tredicesimo round, dopodiché il nulla. Nel 2017 la Ferrari si impose in quattro delle prime undici gare e solamente in una delle ultime nove (la penultima, in Brasile, ma fu un’autentica ‘vittoria di Pirro’ a Mondiale già assegnato).

Situazione analoga nel 2018. Cinque affermazioni nei primi tredici GP, uno solo nei successivi otto (commovente, perché vide protagonista Kimi Raikkönen, ma estemporaneo). Il 2019 fu un’annata strana, ma appena si entrò nelle ultime 6 gare, il Cavallino Rampante smise di primeggiare. Infine, il 2022 è stato parente stretto del 2017 e del 2018 (quattro trionfi nella prima metà del campionato, nessuno in quella successiva).

Insomma, l’andazzo è chiaro. In questo 2024, la Ferrari riuscirà a ribaltare i propri connotati e a chiudere in crescendo? Sarebbe un bel segnale in ottica 2025, quando la Scuderia spera di tornare a lottare concretamente per il titolo, senza dover recitare la parte del “terzo incomodo” come sta avvenendo attualmente.

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