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Jannik Sinner, dati e numeri di una Shanghai che rende il suo 2024 ancor più enorme

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Jannik Sinner
Sinner / LaPresse

Jannik Sinner, ancora una volta. Il suo nome è ormai scolpito nel 2024, perché l’uomo dell’anno è lui, senza nessuna ombra di dubbio possibile. Un’annata che lo sta vedendo sbriciolare svariate quantità di record. Vale la pena ricordarne alcuni, perché dobbiamo ricordare che siamo di fronte a qualcosa di mai visto nella storia del tennis italiano e di raramente accaduto per quel che riguarda il tennis mondiale.

Con il successo di ieri, Sinner è diventato il più giovane giocatore a vincere il 1000 cinese, nato nel 2009. Nondimeno, è ancora il più giovane capace di conquistare 3 (i suoi) o più Masters 1000 dallo stesso 2009, quando ci riuscì Rafael Nadal alla soglia dei 23 anni (22 anni e 334 giorni per l’esattezza; 23 e 58 giorni sono quelli di Jannik).

E sempre a proposito di età, Sinner si unisce a un club davvero particolare, quello dei giocatori in grado di conquistare sei o più titoli sui campi veloci sul circuito ATP in una stagione con 23 o meno anni di età. I precedenti: Jimmy Connors nel 1973, Ivan Lendl nel 1981, Pete Sampras nel 1994 e Roger Federer nel 2004. In pratica, si trova accanto a figure scolpite nella leggenda di questo sport.

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Ed è ancor più significativo che proprio in questo caso Sinner sia diventato il terzo giocatore a vincere Australian Open, US Open e 3 o più Masters 1000 sul veloce nello stesso anno: ci erano riusciti Federer nel 2006 e Novak Djokovic nel 2011 e 2015. In pratica, si sta parlando di tre delle stagioni più vincenti a livello di singole persone nella storia del tennis. Il 2006 dello svizzero, infatti, si compose di 92 vittorie e 5 sconfitte, il 2011 e il 2015 del serbo contarono rispettivamente record di 70-6 e di 82-6. Per intenderci, al momento Sinner è a 65-6, e se non perdesse più in incontri ufficiali nell’anno tra Parigi-Bercy, ATP Finals e Coppa Davis andrebbe dritto nell’elenco delle stagioni più grandi di tutti i tempi.

Al di là dell’esibizione saudita Six Kings Slam, che non ha impatto sul circuito maggiore, per il leader del ranking ATP adesso si apre la prospettiva di una vera e propria chiusura dell’anno da superstar assoluta. Il pieno diritto di definirsi tale se l’è guadagnato sul campo, e può veleggiare verso Torino in assoluta tranquillità dal punto di vista tennistico. In attesa che l’urlo “Olè olè olè olè, Sinner Sinner” torni a riecheggiare forte all’interno dell’ormai ex Pala Alpitour, rinominato come Inalpi Arena.

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