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America's Cup

Ineos Britannia non può nulla: New Zealand superiore come barca ed equipaggio: Kiwi sul 4-0

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New Zealand

Emitares Team New Zealand marca un altro punto e si porta sul 4-0 nella serie di America’s Cup 2024 contro Ineos Britannia. I detentori del trofeo, in condizioni di vento tra 10 e 12 nodi, confermano anche oggi di avere a disposizione una barca sensazionale e decisamente più veloce rispetto agli avversari. Eppure Ben Ainslie e compagni, a differenza dei giorni scorsi, hanno lottato come hanno potuto nelle battute iniziali, mettendo anche la prua davanti, prima di subire l’inesorabile sorpasso da parte di Taihoro. Nello sport mai dire mai, tuttavia la sensazione è che solo un miracolo potrebbe portare nella Manica la Vecchia Brocca.

New Zealand entrava da sinistra nella zona di pre-partenza, Ineos da destra. Al via i Kiwi tagliavano la linea con un leggerissimo vantaggio, con le due barche che procedevano parallele mure a dritta. Una situazione che avevamo visto tante volte anche tra Luna Rossa e Britannia. In accelerazione la barca inglese confermava delle ottime qualità, piazzando il sorpasso e ritrovandosi davanti alla prima virata, tanto che i campioni in carica, finiti negli scarichi degli avversari, erano costretti a virare subito verso il lato opposto.

Sembrava dunque mettersi bene per i sudditi di Sua Maestà, con il vantaggio che lievitava a 60 metri dopo il primo incrocio. Si trattava però di una mera illusione. In una fase di grande separazione, New Zealand metteva il turbo navigando verso il lato destro e piazzava un vero e proprio sorpasso di forza, transitando davanti al secondo incrocio. Britannia però non demordeva, tutt’altro: al primo giro di boa le due compagini transitavano addirittura alla pari con lo stesso tempo.

La regata si decideva nel primo lato di poppa. Taihoro e Britannia arrivavano vicinissime al primo incrocio, ma i neozelandesi, grazie al diritto di precedenza, obbligavano gli inglesi ad orzare. Da quel momento Burling e compagni prendevano saldamente la testa della regata, transitando comunque con appena 3″ di vantaggio al gate-2.

Nel secondo lato di bolina New Zealand salutava definitivamente gli inglesi. Non solo la barca mostrava una velocità media maggiore, ma anche un angolo di rotta più stretto. Se ci aggiungiamo l’abilità dei Kiwi nel coprire le manovre dei rivali, si comprende come non vi fosse alcuna possibilità per i britannici.

Il distacco lievitava inesorabilmente prima a 13, poi a 15, infine addirittura a 24 secondi dopo la terza ed ultima bolina. Nel lato conclusivo di poppa il gap superava persino i 400 metri, rendendo le ultime strambate pura accademia per i detentori del trofeo, che tagliavano il traguardo con un margine di 23″.

Ineos ha compiuto certamente un sensibile passo avanti rispetto alle prime due giornate, giocandosela quasi alla pari nei primi due lati di regata. Tuttavia non ha mai fornito veramente la sensazione di poter vincere. E questo la dice lunga su quanto appaia inattaccabile il pacchetto neozelandese: una barca che sembra già una generazione avanti rispetto a quella degli avversari, nonché un equipaggio talmente solido da non avere eguali al mondo. Il destino di questa America’s Cup appare ineluttabile, così come prende sempre più corpo l’ipotesi del 7-0. Eppure i Kiwi sanno per esperienza che tutto può accadere, come quando persero con Oracle nel 2013 dopo essere stati in vantaggio per 8-1…Certi eventi si verificano però una volta ogni 100 anni, perché raramente la legge della Coppa America viene smentita: a vincere è quasi sempre la barca più veloce.

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