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Ambesi si sfoga: “Immagine della Wada scalfita, regole da riscrivere. Sinner superiore a Djokovic”

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Jannik Sinner
Sinner / IPA Agency

Massimiliano Ambesi ha analizzato la spumeggiante semifinale del Six Kings Slam tra Jannik Sinner e Novak Djokovic: “Nel primo set c’è stato un Sinner in versione extra-lusso, ha dominato dall’inizio alla fine. Poi è iniziata una partita equilibrata, è stata abbastanza combattuta, c’è stato il black-out totale di Sinner nel tie-break, ma lo aveva subito anche a Pechino contro Alcaraz. Nel terzo la superiorità di Sinner era evidente, ha fatto fatica a concretizzare, ma alla fine ne è venuto fuori nonostante Djokovic abbia giocato un’ottima partita: in questo momento la differenza di età si sente ed è più facile che un 23enne possa fare la differenza negli ultimi venti minuti di una partita di due ore e mezza. Quarta sconfitta di fila per Djokovic contro Sinner, anche se questa partita non varrà per le statistiche, nelle ultime sei partite Sinner ne ha vinte cinque e sono dati inequivocabili che spiegano quale sia il rapporto di forza in questo momento. È la normalità, il corso delle cose doveva portare a questo. Djokovic rimane ampiamente il primo dietro a Sinner e Alcaraz“.

Si è parlato anche del sempre ricorrente tema della partita perfetta: “Negli sport in cui c’è lo scontro diretto è difficile definire la partita perfetta, dipende anche dall’avversario. Questa terminologia trovo difficile usarla, diverso se c’è un cronometro in mezzo. Sinner in alcuni giochi di risposta lascia un po’ andare, non contro i big”. L’esperto di tennis ha anche spiegato come sono stati determinati gli incroci al Six Kings Slam:Il tabellone è stato stabilito in questo modo: le teste di serie erano determinate in base al numero di Slam vinti, dunque Djokovic (1) e Nadal (2) direttamente in semifinale, l’uno incontra il vincente della sfida tra 4 e 5 ovvero Sinner-Medvedev e il due il vincente di 2 contro 3 ovvero Medvedev-Rune“.

Lunghissima riflessione sul ricorso presentato dalla WADA per la positività al Clostebol di Sinner: “Domenica avevo lanciato un appello: chi in Italia ha voce in capitolo provi a prendere posizione sulla situazione di Sinner, che noi riteniamo aberrante. Abodi ha detto la sua, ha rimarcato che la lotta al doping sta perdendo credibilità prendendo posizioni come quella contro Sinner. Il comunicato di ITIA potete leggerlo tranquillamente, il suo messaggio è chiaro: noi combattiamo il doping, ragioniamo sui fatti e utilizziamo la scienza, nel momento in cui ci accertiamo che non c’è una pratica dopante per noi il discorso è chiuso, mentre voi di WADA state ancora ragionando su colpa e negligenza che nulla ci azzeccano quando non c’è stata pratica dopante. Se noi di ITIA ci muoviamo seguendo il codice vigente e voi ci contestate questo modus operandi allora qual è il senso della nostra esistenza? ITIA sarà con Sinner e ITF davanti al TAS contro la WADA”.

Sempre sul ricorso presentato al TAS:ITIA ha messo i puntini sulle “i” con punti esclamativi, siamo di fronte a un chiaro conflitto che si va ad aggiungere a quelli di WADA contro varie agenzie nazionali, su tutte USADA. Che venga a mancare l’unità di intenti nella lotta contro il doping è un serio problema per lo sport, per me siamo arrivati al punto zero e non so cosa potrebbe succedere dopo un’eventuale squalifica di Sinner. L’impressione è che WADA abbia perso un pochino la bussola, la lotta al doping deve essere diretta a combattere le pratiche dopanti: nel momento in cui tu fai ricorsi in appello per dimostrare che l’atleta abbia colpa o negligenza o nei confronti di altri…“.

Massimiliano Ambesi ha insistito ulteriormente sul tema:Non c’è coerenza nel modo in cui WADA si sta comportando sul caso di Sinner, perché devi combattere la lotta contro il doping e devi squalificare chi usa pratiche dopanti: se tu stessa dici che l’atleta non ha usato pratiche, allora di cosa stiamo parlando? Se pensi che Sinner si sia dopato chiedi quattro anni, ti hanno dimostrato tutto e allora il caso va archiviato: non ha senso la via di mezzo presa. Il Clostebol non lo userebbe nemmeno l’ultimo degli amatori nel 2024, quelli che dicono che ora Sinner non si fa più male: mica non si infortuna per quello, che discorsi sono? WADA esercita le sue funzioni perché il complesso normativo lascia a desiderare, nel 2025 andrebbe riscritto in diversi punti. Se lotti contro il doping siamo tutti dalla tua parte, ma se fai ricorso non per doping allora sei incoerente, non svolgi la tua funzione di chi lotta contro il doping. Non so cosa WADA possa dimostrare in questo processo, ma la sua immagine viene scalfita da questa situazione: vuoi condannare uno di cui sei certa che non si è dopato”.

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