Formula 1
Perché la Red Bull era irregolare e non è stata punita. Vasseur sconsolato: “Più che barare”
Un altro caso in F1. Il week end di Austin (USA) ha regalato la vittoria alla Ferrari: una doppietta che in territorio americano non si verificava da 18 anni per la Rossa e mai si era concretizzata sul tracciato del Texas. Un ottimo lavoro svolto dal team a Maranello, pensando di concentrarsi sulla massimizzazione del pacchetto a propria disposizione, piuttosto che portare tanti aggiornamenti che avrebbero potuto avere dei riflessi negativi. Si pensi, in particolare, alla McLaren.
Tuttavia, l’attualità nel Circus è stata scossa da un episodio che ha fatto e continua a far discutere. Alla vigilia del fine-settimana statunitense, l’autorevole testata Autosport aveva scritto di sospetti nei confronti di una scuderia, in un primo momento non identificata, che avrebbe trovato un modo per intervenire sulla propria vettura in regime del Parco Chiuso tra le qualifiche e la gara domenicale.
L’ipotesi era che una squadra fosse stata in grado di agire sul cosiddetto “vassoio” o T-tray, posizionato all’ingresso del fondo (componente fondamentale per generare il carico aerodinamico). Un’operazione che sarebbe stata possibile effettuare all’interno dell’abitacolo. Ebbene, il tutto poi è stato confermato dalla Red Bull, il team inizialmente ignoto.
La scuderia di Milton Keynes, però, si è giustificata in questo modo: “È vero, questo sistema esiste, ma non è accessibile una volta che l’auto è pronta per correre. Questo aspetto è emerso nelle varie discussioni tenute con la FIA e abbiamo stretto un patto su come procedere in futuro”. Un accordo con la Federazione che ha portato alla modifica della RB20, con la squadra che però non è stata sanzionata.
La FIA ha aggiunto di non aver trovato alcuna infrazione e quindi non si è deciso di procedere, ma fa strano che per un’eventuale irregolarità non provata la squadra campione del mondo abbia comunque accettato di intervenire sulla macchina. Una situazione non nuova quest’anno, se si pensa al caso della McLaren e dell’ala posteriore che fungeva da “mini-DRS”. Anche in quella circostanza, si chiese al team di Woking di modificare il componente, senza però conseguenze “disciplinari”.
A questo proposito, il Team Principal della Ferrari, Frederic Vasseur è stato molto chiaro: “Se la RB ha davvero modificato la vettura in parco chiuso sarebbe più che barare, sarebbe una cosa enorme. Ma non conosco i dettagli, la FIA farà il suo lavoro. L’ala della McLaren a Baku per me non era legale“, ha dichiarato l’ingegnere francese ai microfoni di Sky Sport.