MotoGP
Bagnaia non è più padrone del proprio destino: Martin può accontentarsi dei piazzamenti
Si sta complicando gara dopo gara il progetto mondiale 2024 di Francesco Bagnaia, che va a caccia del terzo titolo consecutivo in MotoGP e del quarto complessivo in carriera nel Motomondiale (ne vanta uno in Moto2). Pecco, dopo la Sprint del Gran Premio di Thailandia, insegue a 22 punti di distanza dal leader della generale Jorge Martin e non è più padrone del proprio destino.
Il calendario propone ancora tre gare lunghe e due Sprint Race, per un totale di 99 punti potenzialmente a disposizione. Bagnaia, facendo bottino pieno da qui a fine stagione, chiuderebbe il campionato a quota 510 punti ma potrebbe anche non essere sufficiente per vincere il Mondiale. A Martinator basterebbe infatti arrivare sempre secondo per arrivare a 511 punti dopo il GP di Valencia, garantendosi la certezza del titolo a prescindere dai risultati dell’azzurro.
Di fatto il 26enne nativo di Madrid può cominciare a modificare almeno parzialmente il suo approccio, accontentandosi eventualmente dei piazzamenti senza correre rischi esagerati per mettere a tutti i costi le sue ruote davanti a quelle di Pecco. Attenzione però, perché anche un singolo errore rischia di stravolgere totalmente la situazione rendendo ancor più aperta ed incerta la volata conclusiva.
Su una pista come quella di Buriram, ritenuta alla vigilia favorevole, Bagnaia ha già perso due punti nella Sprint rispetto a Martin e domani dovrà andare all-in con un solo risultato possibile, la prima posizione. Arrivare nuovamente dietro al rivale iberico renderebbe infatti quasi proibitiva la sua rimonta in classifica generale, a meno di cadute o clamorosi colpi di scena (come la pioggia).