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WTA Jiujiang 2024: Lucia Bronzetti fuori a sorpresa al primo turno con la thailandese Sawangkaew

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Lucia Bronzetti
Bronzetti / VCG / IPA Sport

Lucia Bronzetti esce a sorpresa al primo turno al WTA 250 di Jiujiang, in Cina, e di fatto chiude la sua stagione. A eliminarla la thailandese Mananchaya Sawangkaew, proveniente dalle qualificazioni e autrice di un 6-4 4-6 6-2 che la porta a sfidare la cinese Saisai Zheng. Numero 7 del seeding, l’azzurra è la prima testa di serie in ordine temporale a salutare il torneo.

Eppure le cose sembrerebbero partire bene per la classe 1998 riminese, che si va a procurare subito il break del 2-0. Quello che non sa è che si tratta dell’inizio di una sequenza da quattro servizi strappati di fila, e soprattutto di una lunga serie di tre turni di battuta che lei non tiene. Un regalo che Sawangkaew non fa fatica a scartare, andando avanti 4-3 e poi comandando la scena fino al 6-4 che chiude il parziale.

Per due volte, poi, la thailandese sembra sul punto di mettere fine alla questione nel secondo set. Sono infatti proprio due le occasioni in cui le riesce di procurarsi il break di vantaggio, prima a 0 nel gioco iniziale e poi a 15 nel quinto, ma in entrambe le occasioni Bronzetti recupera subito. C’è un altro game durissimo sul 4-4 in cui l’azzurra riesce a tenere il servizio, per poi portarsi a casa un sempre duro decimo gioco e quindi replicare il 6-4.

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Tempesta passata? Per nulla, perché l’italiana si trova di nuovo con seri problemi al servizio, che ricomincia a perdere a più riprese dall’1-1 in avanti nel terzo parziale. Vero è che in un’occasione il controbreak lo trova, ma subendo tre volte di fila la perdita del servizio la missione diventa problematica. C’è sul 2-5 un ultimo tentativo con due palle break per il 3-5, ma Sawangkaew tiene duro e chiude alla prima opportunità.

Nelle due ore e 19 minuti di match a fare la differenza è il fatto che Bronzetti, contrariamente all’avversaria che scrive 73,4% in questa statistica, di punti vinti con la prima ne raccoglie il 50%, 32 su 64. Troppa poca incisività, in sostanza, per riuscire a chiudere in modo positivo il confronto.

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