Tennis
ATP Finals 2024: chi deve temere Djokovic per la qualificazione
Novak Djokovic, allo stato attuale delle cose, è ancora qualificato per le ATP Finals di Torino. Nonostante circolino parecchie voci (non certo fermate da immagini che lo ritraggono alle Maldive) circa un suo possibile forfait anche a Torino, il serbo va attualmente ancora considerato per l’evento di fine anno. Nondimeno, però, è anche noto il fatto che potrebbe ancora essere superato da altri giocatori. E non solo fino a Parigi-Bercy, ma anche fino all’accoppiata dei 250 di Metz e Belgrado della prossima settimana.
La situazione attuale è la seguente: Djokovic, nella Race, ha 3910 punti. Con le bocce ferme a Parigi-Bercy, a poterlo superare sono in cinque: Casper Ruud (Norvegia), Andrey Rublev (Russia), Alex de Minaur (Australia), Grigor Dimitrov (Bulgaria) e Stefanos Tsitsipas (Grecia). Si è già bruciato tutte le possibilità Tommy Paul, dal momento che l’americano ha perso al primo turno dal francese Adrian Mannarino nel 1000 francese.
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Per Ruud (a quota 3855) il discorso è molto semplice: basta vincere un turno ed è davanti. Non dissimile il discorso per Rublev (3720), che va davanti con i quarti di finale. Può scalzarlo anche de Minaur, ma in questo caso bisogna iniziare a fare più conti, dal momento che con i suoi 3555 punti gli servire la semifinale per riuscire a scalzare il serbo. Dimitrov (3150), poi, deve forzatamente vincere il torneo, e lo stesso discorso vale per Tsitsipas, il quale ha però mostrato più di una crepa contro lo spagnolo Roberto Carballes Baena.
Per de Minaur non sarebbe però detta l’ultima parola, in quanto gli estremi di sorpasso potrebbero aversi anche con una combinazione in cui entra il 250 di Belgrado, cui l’aussie è iscritto (insieme, tra gli altri, a Paul e Lorenzo Musetti, con il toscano che qualche piccola residua speranza l’ha, ma dovrebbero sostanzialmente unirsi gli astri). Nel caso servisse, Ruud avrebbe invece davvero pochi problemi, considerando che giocherà a Metz la settimana prossima e non dovrebbe essergli difficile racimolare i punti che gli servono per il sorpasso (gli occorrerebbe una semifinale se, malauguratamente, cadesse contro l’australiano Jordan Thompson).