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‘Saranno Campioni’: Carlos D’Ambrosio, lo stileliberista che sta bruciando le tappe

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Un nuovo talento su cui investire tempo e speranze. Torniamo in scena con la nostra rubrica “Saranno Campioni” e l’attenzione è rivolta a chi potrebbe nel quadriennio che porterà alle Olimpiadi di Los Angeles 2028 far saltare il banco. Stiamo parlando di Carlos D’Ambrosio, classe 2007, il più giovane atleta ad aver gareggiato nei Giochi di Parigi di quest’anno.

Poco conosciuto dal grande pubblico, il ragazzino che compete per la Fondazione M.Bentegodi ha fatto vedere qualità non comuni, visti i crono che aveva saputo sciorinare soprattutto nella vasca del Foro Italico, in occasione del Trofeo Settecolli 2024.

L’atleta allenato da Luca De Monte al mattino aveva già tolto non poco al proprio personale di iscrizione. Aveva nuotato a Riccione, nel corso degli Assoluti primaverili di quest’anno, un tempo di 1:48.80 nei 200 stile libero. D’Ambrosio nelle batterie aveva portato il proprio limite a 1:47.76, migliorando di più di un secondo, e in Finale assoluta aveva saputo fare ancora meglio.

Il “bentegodino” era riuscito ad attirare l’attenzione degli addetti ai lavori con un riscontro sensazionale in relazione all’età di 1:46.78, in un contesto di gara che annoverava atleti di primissimo spicco come il tedesco Lukas Maertens (1:45.79) e i britannici James Guy (1:46.21) e Duncan Scott (1:46.63). Parliamo quindi di un nuotatore con margini di miglioramento importanti e inesplorati che fino all’anno scorso si era fatto notare per lo più per le sue qualità di grande agonista in staffetta a livello giovanile.

Crescita che si è confermata dopo l’esperienza olimpica nella città degli Innamorati con la staffetta 4×200 stile libero. Nel corso dei campionati italiani a Roma dello scorso agosto, l’azzurrino aveva abbattuto la barriera dei 49″ nei 100 stile libero (48.55) in maniera significativa e migliorato ulteriormente il personale nei 200 sl, portando il suo limite a 1:46.69.

Un ragazzino che sta seguendo un po’ le orme di Thomas Ceccon, allenandosi nel Centro Federale a Verona a qualche corsia di distanza dall’asso vicentino. Un modello a cui ispirarsi, che sicuramente può rappresentare uno stimolo importante. Atleta, quindi, con una base velocistica notevole che sta sempre più adattandosi alle esigenze di un 200 sl e farà molto comodo nel prossimo futuro anche alla 4×200 sl.

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