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Basket, ben poche novità per l’Italia in vista delle Qualificazioni agli Europei 2025

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Nico Mannion
Mannion / Ciamillo

Poco meno di un mese al ritorno in campo dell’Italbasket. Ci sarà subito il doppio impegno delle qualificazioni per gli Europei del 2025, in un girone che comprende, oltre agli azzurri, anche Islanda, Turchia e Ungheria. Sarà proprio contro gli isolani che la squadra di Gianmarco Pozzecco tornerà in campo il 22 e 25 novembre, a Reykjavik prima e a Reggio Emilia poi.

L’Italia arriverà dalla fine delle speranze olimpiche giunta a San Juan, Porto Rico, dove un mix di gioco non proprio esaltante e di tre pesantissimi infortuni pregressi, quelli di Simone Fontecchio, Matteo Spagnolo e Gabriele Procida, ha fatto sì che prima la squadra di casa e poi la Lituania dessero il colpo di grazia alle ambizioni a cinque cerchi del gruppo tricolore. Non esattamente, insomma, una Belgrado, ma un evento nel quale, peraltro, l’avvicinamento non era stato caratterizzato da squilli di tromba e il seguito è stato davvero scarso. Una sorta di indifferenza, di rassegnazione a un destino che pareva tracciato.

Tocca ora quasi allo stesso gruppo ripartire, perché al di là di tutto, ovviamente, non possono cambiare in pochi mesi tutti i protagonisti. Il blocco rimane quello composto da buona parte di Virtus Bologna e Olimpia Milano, fermo restando che le disponibilità dipenderanno molto dal discorso Eurolega (e la sovrapposizione in calendario continua, anche se stavolta come magrissima consolazione c’è che non ci saranno contemporaneità) e da chi avrà modo di liberarsi sia dalle parti di Ettore Messina che da quelle di Luca Banchi.

Quali certezze, in sostanza? Nico Mannion, che è peraltro oggetto del desiderio dell’Olimpia Milano, è il primo della lista, se non altro per le sue performance finché non si è trovato a fare i conti con qualche fastidio a livello fisico. Facile individuare anche gli altri: Marco Spissu, che a Saragozza sta giocando in modo molto alternato tra Liga ACB (11,4 punti di media) e FIBA Europe Cup (dove il dato scende a 3,7), Awudu Abass (che a Dubai, iscritta in ABA Liga, fondamentalmente la Lega Adriatica, viaggia a 10,5 di media in 6 gare), John Petrucelli. Molto difficilmente questi non verranno chiamati, a meno di situazioni di vario genere.

Per tutti gli altri, almeno sul tema di calendario e scelte personali, è tutto da vedere, fermo restando che si vedranno solo alcuni dei giocatori di Milano (vi rientrano i vari Caruso, Bortolani, Flaccadori e Tonut per dirne quattro) e Bologna (Pajola, Diouf e Polonara in primis) più Melli, che è andato al Fenerbahce, Spagnolo, Procida e forse anche Dame Sarr, a meno che il Barcellona decida di lasciare spazio azzurro al classe 2006.

Si potrebbe rivedere Luca Severini, di nuovo attivo dopo i guai fisici che hanno lasciato anche lui lontano da un Preolimpico che avrebbe potuto giocare. Chance concrete possono arrivare anche per Leonardo Totè, primo finora in Serie A per percentuale di tiri realizzati (71,4%), come anche per eventuali ritorni. In questo senso bisognerebbe chiarire un paio di questioni: se ad Amedeo Della Valle potrà mai essere consentito di tornare in azzurro e di comprendere in modo preciso e definitivo la situazione di Momo Faye, il classe 2005 con gli occhi dell’NBA addosso.

Per adesso, fa fede più il riferimento dell’ultima partita di qualificazione disputata nello scorso febbraio, in cui figuravano, oltre a una larga parte dei citati, anche Tessitori e Casarin, l’uno in buona condizione e l’altro alle prese con guai alla caviglia destra. Sarà forse anche il caso di richiamare chi l’azzurro ultimamente l’ha visto meno, da Baldasso a Moretti per fare due nomi tra i piccoli.

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