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NASCAR, il format dei Playoffs deve essere modificato?

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Joey Logano
Joey Logano /LaPresse

Joey Logano ha vinto domenica il terzo titolo nella NASCAR Cup Series. Il #22 di Penske Ford ha ottenuto il successo grazie all’affermazione nella finale di Phoenix in cui si è fronteggiato contro Ryan Blaney, William Byron e Tyler Reddick. Il 34enne ha meritato il successo finale con quattro affermazioni da febbraio a novembre, tre delle quali ottenute nei Playoffs tra Round of 16, Round of 8 e Championship 4.

L’americano ha vinto attaccando al momento giusto diventando il più vincente della storia della NASCAR con l’attuale sistema di Playoffs. Il nativo di Middletown (Connecticut), dopo aver rischiato l’eliminazione nel corso del Round of 12, ha strappato il successo nella cruciale sfida di Las Vegas ed ha potuto così prepararsi per la finale con due settimane d’anticipo rispetto alla concorrenza (stessa cosa effettuata nel 2022 e nel 2018 quando in entrambe le occasioni poi vinse il titolo).

Il dibattito è però aperto in quanto sono molti coloro che spingono ad una modifica dei Playoffs, attualmente in vigore con questa formula dal 2014. In dieci anni solamente in tre occasioni (2017-2019-2021) il campione della regular season ha poi festeggiato il titolo ad Homestead-Miami oppure a Phoenix. Alla statistica si aggiunge ad un dato negativo che riguarda lo stesso Logano: il campione 2024 ha infatti primeggiato nella classifica finale con la posizione media all’arrivo del 17mo posto, la peggiore di sempre nella storia della NASCAR.

Il sistema Playoffs attuale porta i piloti a rischiare più del necessario e spesso ogni singolo passaggio a vuoto può fare la differenza. Kevin Harvick ad esempio dominò il campionato 2020 prima di perdere l’accesso al Championship 4 e di conseguenza il titolo a favore di Chase Eliott che durante l’anno aveva saputo vincere solamente quattro corse (tre però valide per i Playoffs).

Il regolamento costringe a vincere quando conta, ma contemporaneamente potrebbe premiare anche chi non vince in assoluto. Un pilota può infatti accedere al Round of 16, il primo atto dei Playoffs, grazie ai punti acquisiti durante l’anno e successivamente continuare il percorso fino all’ipotetica finale in cui non è importante vincere, ma restare davanti agli altri tre contendenti per il titolo.

I Playoffs, come accade in altri sport, possono cambiare radicalmente il volto alla graduatoria generale come accaduto nel 2015 in NASCAR con Kyle Busch. Il nativo di Las Vegas venne incoronato campione ad Homested-Miami dopo aver ottenuto la vittoria nel Championship 4, la quinta in stagione complessiva. Peccato che l’attuale alfiere di RCR Chevrolet fu assente per infortunio durante le prime undici gare ed al termine del campionato sarebbe arrivato 20mo assoluto.

I Playoffs sanno però anche essere meritocratici fino in fondo. La prova è data dal dominio nel 2017 di Martin Truex Jr o nel 2021 di Kyle Larson, entrambi vincitori della regular season e successivamente anche del campionato dopo le dieci tappe decisive per l’assegnazione del titolo.

Vedremo se nelle prossime settimane la NASCAR apporterà delle modiche al format  Sono cambiati i piloti, le auto e la composizione delle piste presenti nei Playoffs, non è da escludere quindi anche una leggera modifica nel processo che da settembre a novembre determina il vincitore della più importante serie statunitense riservata alle stock car.

 

 

 

 

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