Seguici su

Tennis

Monaco stregato: “Sinner non si può descrivere a parole, è granitico. E ancora non ha fatto vedere tutto…”

Pubblicato

il

Jannik Sinner
Sinner - Lapresse

Jannik Sinner ha esordito con una vittoria agevole su Alex de Minaur alle ATP Finals di Torino: una prestazione convincente contro un avversario non pienamente in condizione che gli permette di entrare nel torneo nella maniera migliore per avvicinarsi alla seconda sfida del girone contro Taylor Fritz che gli potrebbe dare già la qualificazione aritmetica in semifinale.

Nella rubrica Tennismania condotta da Dario Puppo che va in onda sulla TV di OA Sport è intervenuto come di consueto Guido Monaco, opinionista di Eurosport, che ha cominciato parlando dell’atmosfera che ha riscontrato alla InAlpi Arena di Torino: “Ho rivisto Sinner dal vivo a distanza di un anno e mi ha impressionato per quanto è forte. E’ veramente un qualcosa che non si può descrivere a parole, è granitico, è fortissimo e ancora non ha fatto vedere tutto. L’atmosfera a Torino? Penso che, eccetto qualche eccezione nel basket, la passione da parte nel pubblico nello sport dal vivo sia un po’ scemata, forse per un’overdose di sport in tv. Penso che Sinner sia molto amato come personaggio per la sua semplicità, ma quando gioca a tennis non scatena le emozioni vere, proprio per la tipologia di atleta e di persona che è. L’addetto ai lavori magari apprezza la sua grandezza, ma la gente non è trascinata da questa emozione. Durante una partita specialmente a senso unico come quella di ieri, l’atmosfera non era incandescente, tutt’altro, a prescindere da quello che scrivono i giornali. Magari in match più tirati in cui arriveranno dei tiebreak, il pubblico si scatenerà di più. Negli anni ’90 ad esempio quando giocava un italiano in Italia o un francese in Francia forte o non forte c’era più calore, penso adesso ci sia più educazione e meno bolgia rispetto al passato. Dubito che molti degli spettatori di ieri che hanno profumatamente pagato il biglietto sapessero interpretare la grandezza di quello che hanno visto. Mi piacerebbe ci fosse più calore e più comprensione del gioco da parte del pubblico“.

Un parere sul format delle ATP Finals: “Hanno venduto tutti i biglietti, ma io penso male di questo torneo. Per quella che è l’offerta per uno spettatore del tennis è veramente triste. Io mi metto nei panni di coloro che ieri hanno comprato il biglietto, ma io penso che con delle sessioni di gioco così non ci sarà mai la soddisfazione del pubblico. Vai lì e ti becchi un doppio in cui la metà della gente è a farsi un giro per gli stand, poi guardi un singolare in cui c’è poca storia e uno dei due sbarella, un altro doppio con le tribune mezze vuote… Se questi sono soldi spesi bene per vedere un evento sportivo… Almeno mi devi dare la garanzia della quantità giusta, prima che la qualità. Farei i migliori sedici del mondo dagli ottavi di finale a eliminazione diretta, altrimenti ci sono troppi conteggi, troppi calcoli e ragionamenti con questo format, in tanti casi entrano le riserve che non sono neanche in condizione di giocare. Dalla finale vinta da Nalbandian in rimonta con Federer fino a Sinner-Djokovic dello scorso anno sfido chiunque a ricordarsi un match indimenticabile alle Finals e questo è un termometro del successo di una competizione. Finché non si capisce che il tre su cinque è l’essenza di questo sport, questi tornei vanno bene solo per chi vuole spendere soldi e soldi per dire ‘ci sono stato’, ma non offrono granché dal punto di visto dello spettacolo. A me questo torneo non scalda il cuore neanche un secondo, da appassionato tornerei a casa quasi con l’amaro in bocca, non è un torneo che consiglio di andare a vedere“.

Sul match di Sinner: “Alcuni colpi clamorosi nel match di Sinner li abbiamo visti, come una stop volley di de Minaur, tante accelerazioni. Probabilmente l’australiano avrebbe dovuto cercare di aggredire di più con il dritto, di variare di più con il rovescio in slice, ha provato a fare qualcosa di diverso, ma con poca convinzione perché si rendeva conto che la sua palla non dava troppo fastidio. Il back lo deve migliorare, probabilmente doveva provare a buttarsi un po’ più avanti, ma Sinner serve talmente bene e tira talmente forte che per de Minaur è veramente difficile. Da Sinner non ci si può aspettare il tweener vincente, ma ha una solidità impressionante, è granitico, sembra inscalfibile. Quando ha tempo di impattare il dritto a sventaglio ti porta via dal campo, con il rovescio è un muro e lo slice è un ottimo slice costruito. In situazioni in cui c’è stato margine di vantaggio ha provato a fare qualcosa, ma ha ancora spazio per migliorare in queste variazioni“.

Sulle soluzioni da apportare alle Finals: “I doppi andrebbero giocati con il punteggio degli Slam, con i vantaggi e il terzo set con il punteggio normale. Bisognerebbe giocare tre su cinque i singolari: quanto meno la proposta sarebbe più quantitativa. Altrimenti metti le Next Gen insieme alle Finals e offri uno spettacolo in più agli spettatori. Secondo me attualmente manca una componente di rispetto nei confronti del pubblico. Io vorrei vedere più tennis, ma io sono io, tutte le sessioni sono piene quindi va bene così“.

LA PUNTATA INTEGRALE DI TENNISMANIA

 

Pubblicità

Dalla Home

Pubblicità

Facebook

Pubblicità