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Combinata nordica

Combinata nordica, Coppa del Mondo 2024-25. Jarl-Magnus Riiber pronto a cannibalizzare tutto e tutti, a cominciare dai record?

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Jarl Magnus Riiber
Riiber La Presse

La XLII edizione della Coppa del Mondo maschile di combinata nordica prenderà il via questo weekend da Ruka. Sarà una stagione importante, perché Jarl Magnus Riiber andrà alla caccia della sesta Sfera di cristallo della carriera, un traguardo mai tagliato da nessuno nella storia della disciplina. Al riguardo, è impressionante ricordare come il norvegese abbia “solo” 27 anni, dunque sia teoricamente al principio del prime della sua carriera!

Nell’ultimo inverno, il fuoriclasse scandinavo è stato in grado di polverizzare qualsiasi primato legato alle sequenze, arrivando a 10 vittorie consecutive e 17 podi di fila. Il secondo filotto, per la verità, si estende a 23 se si tiene in considerazione la parte finale del 2022-23. Parliamo letteralmente di un fenomeno, l’equivalente nella combinata nordica di Armand Duplantis nel salto con l’asta o di Leon Marchand nel nuoto. Esseri umani dotati di un talento naturale smisurato, finanche per chi si deve confrontare con loro.

L’unico concreto avversario di Riiber può essere il suo organismo. Clavicole e ginocchia hanno già scricchiolato; inoltre, di tanto in tanto, qualche virus si è insinuato con successo nelle vie respiratorie o nell’apparato gastrointestinale. È solo grazie alla complicità del corpo del prodigio norvegese che, per i rivali, è stato possibile sfidare in un duello ravvicinato chi, d’abitudine, concorre in una dimensione tutta propria.

Al riguardo, chi può approfittare al meglio di eventuali defaillance dello scandinavo? In primis Johannes Lamparter, che di Riiber sembra la versione “umana”. Stesse caratteristiche, senza però avere quell’aura di superiorità soprannaturale da cui è avvolto Jarl Magnus. Sempre in Austria, occhio alla crescita di Stefan Rettenegger, il quale potrebbe affiancarsi per rendimento al compagno-rivale di una vita (i due si conoscono e battagliano sin da quando erano bimbi).

La Germania ha una squadra solida e ben fornita. Vinzenz Geiger e Julian Schmid sono reduci da un 2023-24 opaco per i loro standard, il che dimostra quanto potenziale abbiano a disposizione. Non vanno mai sottovalutati il sempreverde Johannes Rydzek e il regolare Manuel Faißt, habitué delle posizioni di vertice e pronti a farsi valere se dovesse presentarsi l’occasione propizia.

La Norvegia, poi, non è solo Riiber. In particolare, se Jens Lurås Oftebro riuscisse a mettere assieme tutti i pezzi del puzzle, sarebbe – assieme a Lamparter – l’uomo più vicino a quella sorta di semidio con cui condivide i natali. Per sua sfortuna, qualche problema fisico di troppo gli ha messo spesso i bastoni tra le ruote. Inoltre il veterano Jørgen Graabak è perennemente in contesa per il podio.

Per quanto riguarda il resto del mondo, l’estone Kristjan Ilves ha tratto grande beneficio dal fatto di allenarsi con i norvegesi. Ormai è un big a tutti gli effetti, anche più dei finlandesi Eero Hirvonen e Ilkka Herola, sempre on the edge of glory, ma (quasi) mai giunti a quella gloria piena. Il Giappone sta pagando l’inevitabile declino anagrafico del sopraffino Akito Watabe e la fragilità del talento di cristallo Ryota Yamamoto.

Vedremo se qualche francese avrà modo di riproporsi vicino ai vertici dopo un 2023-24 deficitario per il movimento transalpino, oppure se qualche rappresentante di altre nazioni saprà crescere di rendimento in maniera tale da variare la geografia dei quartieri nobili. Gli italiani partecipano a questo gioco? La risposta può essere reperita nella monografia dedicata alla squadra azzurra.

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