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Tennis
Ambesi: “Sinner è su un livello lontano da tutti. Da una cosa si vede la sua grandezza attuale”
Nella più recente puntata di TennisMania, trasmissione condotta da Dario Puppo (giornalista e telecronista di Eurosport) e visibile sul canale YouTube di OA Sport, sono molti i commenti interessanti riportati un po’ su tutta la linea da Massimiliano Ambesi a poche ore dalla finale delle ATP Finals tra Jannik Sinner e Taylor Fritz.
Impietoso il commento sulla semifinale: “Che si può dire? Ruud ha battuto Alcaraz e Rublev, giocato alla pari con Zverev. Ieri la prima non gli è entrata granché, ma il valore di Ruud qual è? C’è veramente tutto questo gap tra Sinner e Ruud? Perché se la risposta è data dalla partita di ieri una riflessione va fatta perché Jannik è su un livello lontano da tutti. Se Ruud ieri ha bucato la partita e il livello è un altro, discutiamone. Ma ieri la differenza era abissale, Sinner ha dominato con una facilità disarmante“.
Breve appunto statistico-temporale: “E’ un caso che i quattro semifinalisti ci erano già arrivati in semifinale? Probabilmente no: sono giocatori che riescono a mantenere una condizione più elevata, rispetto ad altri che a ottobre si spengono“.
Su alcune dichiarazioni del norvegese e non solo: “Ruud aveva letto il regolamento, si capiva come avesse una conoscenza dei vari articoli. Da questo si capisce che Ruud ha una bella testa, non è un improvvisato. Le dichiarazioni non sono diverse da altre di Medvedev e Fritz. Hanno espresso un parere incontrovertibile“.
Si passa poi tra la semifinale e la finale: “Molti hanno scritto che Ruud è sceso in campo battuto. Non credo sia un discorso di partire battuti, è che quando tre atleti di quel calibro valutano un atleta così vuol dire che c’è qualcosa di grosso. Sinner oggi sta iniziando a vincere le partite mentalmente prima di giocarle perché incute un timore agli altri che li mette in difficoltà, e da questo si vede la grandezza attuale. Il torneo non è vinto e Fritz non è un materasso. La partita di martedì è stata tirata e si è decisa su pochi punti: focalizziamo l’attenzione su quel che succederà oggi a partire dalle 18.00“.
Una qualità importante di Sinner: “Allenabile vuol dire che recepisci quello che ti viene detto dal tuo staff. Altri tennisti e sportivi non sono allenabili perché non riesci a cambiarli. Mikaela Shiffrin era così da quando era teenager. Andate a vedere quando vinceva la prima volta, poi dopo tre anni, sei, nove, dodici… adattandosi a come evolve la tecnica nel tempo e di non essere mai indietro rispetto alle altre. Ma questi sono i fuoriclasse a 360° che verranno ricordati tra 200 anni come innovatori dello sport. Continuo a insistere sulla multidisciplinarietà tra i 4 e i 18 anni, e il fatto che Sinner non sia quasi mai fuori asse per il suo passato nello sci è uno dei motivi. Lo stesso pattinaggio fatto in un certo modo ti da una grande mano con i movimenti quando non sei in una situazione di stabilità. Brignone ha fatto tantissimo pattinaggio e praticava mille altri sport, e questo secondo me è uno dei segreti della sua longevità agonistica, sapere fino a che punto possa spingersi“.
Infine, sul possibile cambio di location delle Finals pur rimanendo in Italia in un prossimo futuro: “Il palazzo dello sport di Milano sarà utilizzabile da sport non invernali dal, ipotizzo, 1° maggio 2026. Si parlava di 20.000 inizialmente per Milano, per una capienza che attirasse fuori Italia. Chiaro che la capienza va valutata secondo l’evento, per cui è sempre difficile avere numeri precisi. Sarà un impianto leggermente più grande, servito dall’alta velocità (Rogoredo non è lontana), ma c’è ancora tanto da fare. Immagino cosa possa diventare la tangenziale di Milano in occasione di un evento. Quando tutto sarà completato ci sarà tanto spazio attorno al palasport per allestire di tutto: se si vuole creare un contorno gli spazi non mancano. Se Torino funziona come logistica, però, vai avanti lì“.