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Matteo Berrettini: “Giocare per l’Italia è speciale, mi do i pizzicotti. Il doppio? Spero non serva…”

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Matteo Berrettini
Berrettini / Lapresse

Matteo Berrettini ha sconfitto Thanasi Kokkinakis dopo un’autentica battaglia sportiva durata 2 ore e 46 minuti, regalando così all’Italia il primo punto nella semifinale di Coppa Davis contro l’Australia. Il tennista romano si è imposto con il punteggio di 6-7(8), 6-3, 7-5: dopo non aver concretizzato tre set-point nella prima frazione (uno nel dodicesimo game e due consecutivi nel tiebreak), l’azzurro si è prodigato in una spettacolare rimonta ed è riuscito a domare il rognoso avversario.

Il numero 35 del mondo ha regolato il numero 77 del ranking ATP, offrendo una prestazione di assoluta sostanza dopo il successo ottenuto in doppio due giorni fa contro l’Argentina in coppia con Jannik Sinner. La nostra Nazionale si trova ora a un passo dalla qualificazione alla finale della massima competizione mondiale a squadre: Sinner incrocerà Alex de Minaur per chiudere i conti senza dover ricorrere al doppio e regalare al Bel Paese la possibilità di affrontare l’Olanda nell’atto conclusivo che metterà in pallio l’Insalatiera.

Matteo Berrettini ha espresso la propria soddisfazione ai microfoni della Rai: “Sono felicissimo perché ho portato il primo punto alla squadra, è stato un match difficilissimo. Il primo set avrei dovuto vincerlo sei volte, ma questo è il tennis. I ragazzi mi hanno tirato su, mi hanno detto che se continuavo a giocare così avrei vinto, ho continuato a lottare: è il primo passo di una bella semifinale“.

Il finalista di Wimbledon nel 2021 si è soffermato anche sul fantastico pubblico che ha gremito l’impianto di Malaga e che ha sostenuto la nostra Nazionale: “Malaga è diventata italiana, sembra provincia di non so cosa. Sono sicuro che non sono solo italiani, sono sicuro che ci siano persone da tutto il mondo: quando c’è una partita con un avversario così è uno degli sport più belli del mondo. Il calore del pubblico mi era mancato tantissimo“.

Il tennista romano si è poi proiettato verso l’imminente futuro e l’attesa partita di Jannik Sinner, numero 1 del mondo impegnato contro un rivale sempre battuto nel corso della sua carriera: “Ora devo un attimo recuperare, devo prendermi cura del mio corpo e appena possibile verrà in panchina a supportare Jannik e tutto il resto della squadra: siamo un team molto unito“.

Matteo Berrettini ha poi proseguito in conferenza stampa:Ho cercato di entrare in campo pensando solo al mio match e non al fatto che Jannik avrebbe poi potuto vincere quello successivo. La chiave oggi è stata essere positivo e rimanere concentrato su quello che dovevo fare. Credo di aver giocato una delle mie partite migliori: è stata una partita speciale, ma non più di quelle giocate a Bologna o del doppio di ieri l’altro. Giocare per la Nazionale è speciale. Una volta da ragazzo in una finale di Serie A1 dove c’è l’inno nazionale il ‘Bole’ (Simone Bolelli, n.d.r.) mi ha detto: ‘pensa come ti sentirai quando difenderai i colori dell’Italia’. A volte devo darmi dei pizzicotti per rendermi conto che è tutto vero“.

Il romano ha poi concluso:Il doppio? Se ne riparlerà, se serve, dopo i singolari. Come abbiamo fatto contro l’Argentina se ne discuterà tutti insieme e si sceglierà l’opzione migliore. Fisicamente mi sento bene: ho finito il match con grande energia e non mi sono sentito affatto stanco. Se serve sono pronto, ma speriamo di no!“.

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