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UN CAMPIONE! Matteo Berrettini getta il cuore oltre l’ostacolo e batte Kokkinakis dopo una dura lotta: Italia-Australia 1-0

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Berrettini / IPA Sport

Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare. L’ha dimostrato Matteo Berrettini (n.35 del ranking) nel primo singolare della semifinale della Final Eight di Coppa Davis 2024 tra Italia e Australia. Il romano ha sconfitto Thanasi Kokkinakis (n.77 ATP) con il punteggio di 6-7 (6) 6-3 7-5 in 2 ore e 46 minuti di gioco.

Una partita di alto livello in cui entrambi hanno dato fondo alle loro risorse e alla fine ha prevalso l’azzurro, grazie a una finale di match sontuoso in cui si è visto veramente tutto il suo repertorio. In questa maniera, la formazione capitanata da Filippo Volandri è in vantaggio 1-0 e Jannik Sinner contro Alex de Minaur ha la possibilità di qualificare all’atto conclusivo la squadra nostrana.

Nel primo set sono i servizi a farla da padroni fino al sesto game, ma dal settimo è Berrettini a crearsi più volte delle chance. L’azzurro, anche per qualche errore del suo avversario, ha tre palle break consecutive e specialmente sulla prima spreca, con un rovescio gestito male. La storia si ripete nel nono gioco, ma la prima di servizio di Kokkinakis è la panacea di tutti i mali. Matteo rimane concentrato in risposta e il break arriva nell’undicesimo game, con la chance di servire per il match. La battuta lo tradisce: le prime mancano e l’australiano ottiene il contro-break. Si va al tie-break e l’aussie scappa sul 3-1, ma l’azzurro non molla e va in serie sul 5-3. Due i set-point per chiudere e con un passante di rovescio fantascientifico Kokkinakis si salva. Un colpo al cuore che ribalta ancora una volta la situazione, favorevole all’aussie sull’8-6.

Nel secondo set Berrettini deve digerire quanto accaduto precedentemente e lo fa con grande forza morale, cancellando una pericolosa palla break nel terzo game, al cospetto di un Kokkinakis che tira tutto. È bravo l’azzurro a rimanere lì, in attesa che la tempesta passi, aggrappato ai suoi turni di servizio. Una prova di grande dedizione, premiata nell’ottavo gioco, quando ai vantaggi finalmente strappa il servizio all’avversario e a zero tiene il suo servizio, archiviando la frazione sul 6-3.

Nel terzo set Matteo prova l’affondo in apertura, con due palle break, ma le risposte di rovescio non sono sufficientemente profonde e Kokkinakis ha vita facile. Il livello è decisamente alto ed entrambi fanno vedere colpi d’alta scuola: l’aussie realizza vincenti ad alto coefficiente di difficoltà, mentre l’azzurro gioca tatticamente in maniera perfetta. C’è bisogno di alzare il livello per fare il break e Berrettini lo fa nell’undicesimo game. Si vede di tutto: un colpo di polso di dritto che va a finire nel rettangolo del servizio, stupendo tutti, poi un affondo con il dritto all’incrocio delle righe e un pressing che porta all’errore di Kokkinakis. Lo strappo è decisivo e con un ace al centro la partita è del romano.

Leggendo le statistiche, ci sono 14 ace di Berrettini contro i 12 dell’aussie, il 74% di prime di servizio in campo, da cui ha ottenuto l’82% dei quindici, mentre con la seconda il 52%. Alla fine della fiera, il tennista italiano ha realizzato 34 vincenti e commesso 20 errori non forzati.

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