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Ciclismo

Giro d’Italia 2014, 18esima tappa Belluno-Panarotta: Quintana può già vincere il Giro?

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Guai se i “girini” dovessero credere, vista la pianura di Vittorio Veneto, di aver terminato montagne e fatiche: dalla diciottesima tappa si apre infatti un altro trittico d’inferno, che porterà i corridori ad avvicinarsi al traguardo finale di Trieste valicando ancora una buona serie di monti e passi alpini.

Oggi si parte da Belluno e si inizia sin da subito a salire, seppur dolcemente, sino a Cencenighe Agordino, quando si entra sulla strada del Passo San Pellegrino, ascesa di ben 18 km: i primi 4, sino a Canale d’Agordo (paese natale di papa Giovanni Paolo I), sono in realtà piuttosto blandi, mentre tra il quarto e il dodicesimo una serie di scalini portano la corsa al bivio per il Passo Valles, dove inizia la parte più tosta; gli ultimi seimila metri sono infatti spesso sopra il 10%, con un tratto anche al 15%.
Valicato questo grande classico del Giro d’Italia, la discesa porta in Val di Fassa e Val di Fiemme: Moena, Predazzo, Tesero, Cavalese, Molina, zone care allo sci di fondo. A Bedolo ci si inerpica però verso il Passo del Redebus: “solo” un Seconda Categoria a causa dei 4.5 km di lunghezza, ma la pendenza media è del 9.5% e uno strappo del genere può fare veramente molto male (mancano però una cinquantina di chilometri al traguardo). Dalla successiva discesa si giunge in Valle dei Mòcheni e Valsugana, passando per Carezza, Pergine e Levico Terme, dove inizia la salita-sconosciuta al grande pubblico-verso la malga del rifugio Panarotta: 16.2 km all’8%, senza un vero attimo di respiro, e conclusione delle giornata dopo 171 km complessivi. Urgono attente ricognizioni per evitare di farsi sorprendere da questa asperità non così celebre.

Vedremo se il leader della classifica generale, ossia il colombiano Nairo Quintana, attaccherà ancora i rivali per allargare il suo vantaggio, oppure se si limiterà a rispondere agli attacchi. Wilco Kelderman è sembrato in crescita di condizione e potrebbe essere uno dei favoriti per questa tappa. Ad animare la corsa ci saranno con ogni probabilità corridori del calibro di Pierre Rolland e Ryder Hesjedal. Le speranze azzurre sono riposte in Fabio Aru e Domenico Pozzovivo che sono vicini al terzo gradino del podio. Chissà se Uran e Evans riusciranno a difendersi oppure tenteranno di riconquistare la Maglia Rosa.

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