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Ciclismo

Giro d’Italia 2014: lo Zoncolan 2010 di Ivan Basso

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L’altro giorno, sulle rampe del Panarotta, si è rivisto quel ghigno. Via gli occhiali, via i copriscarpe, Ivan Basso sembrava davvero intenzionato a “fare la tappa”, sfruttando la fuga nella quale si era furbescamente inserito di prima mattina: e ci ha provato, ci ha provato fino all’ultima goccia di energia.
In testa al gruppetto, nel tentativo di riprendere Thomas De Gendt, il varesino della Cannondale, per qualche attimo, ha ricordato quello dei tempi migliori: con il ghigno, appunto, suo inseparabile marchio di fabbrica nel momento del massimo sforzo. Persino con qualche allungo in piedi sui pedali, lui che, da indomabile passista scalatore, predilige tendenzialmente mulinare da seduto. Poi le gambe sono venute meno, così come quelle di De Gendt, e i colombiani hanno fatto il vuoto: è stato bello, però, rivedere il quasi trentasettenne di Cassano Magnago all’attacco, quantomeno per infiammare i suoi tifosi anche senza reali possibilità di vittoria.
Per certi versi, ha ricordato il suo ultimo, grande successo: quel tappone del Monte Zoncolan, dove si arriva oggi, del Giro d’Italia 2010. Un successo netto, nitido, con 1’19” su Cadel Evans e 1’30” su Michele Scarponi: un successo che gli permise di recuperare terreno sul sorprendente David Arroyo, per poi spodestarlo tra Aprica e Tonale e andare così a vincere il suo secondo Giro d’Italia.
Oggi, appunto, si arriva sullo Zoncolan, e, sperando che Ivan possa anche solo tentare di ripetere quanto fatto quel giorno, pubblichiamo il video della sua impresa:

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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

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