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Serie A: Montella sulle orme di Prandelli?

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La dodicesima giornata di Serie A ha espresso i suoi verdetti: derby della capitale alla Lazio, Juventus sempre più prima in virtù del ko dell’Inter a Bergamo e Napoli che torna prepotentemente nelle zone alte. Impossibile, poi, non sottolineare l‘impresa della Fiorentina, che espugna 3-1 San Siro superando a pieni voti l’esame Milan, rispedendo Allegri ed i rossoneri nella crisi.

All’Adriatico di Pescara va in scena un match di tennis più che di calcio: troppo superiori i bianconeri per i padroni di casa, che soccombono per 6-1 sotto i colpi di uno scatenato Fabio Quagliarella, autore di tre gol e due assist. Completano la festa Vidal, Giovinco e Asamoah, per una Juventus che, dopo le difficoltà mostrate contro l’Inter, sembra aver ritrovato la retta via siglando ben dieci reti in due incontri fra Champions e campionato. Crolla contro un’ottima Atalanta, perfetta dal punto di vista dell’organizzazione, l’Inter di Stramaccioni, che vanifica l’impresa dello Juventus Stadium tornando a meno quattro in graduatoria. Privi di molti titolari, fra tutti Samuel e Ranocchia, i nerazzurri cedono 3-2 alle marcature di Bonaventura e Denis (doppietta), che vanificano un siluro di Guarin e la zampata del solito Palacio.

Tornano a sognare, dopo un paio di settimane negative, Napoli e Lazio, che con due prove positive specialmente dal punto di vista caratteriale si impongono rispettivamente sul Genoa e nel derby contro la Roma. I partenopei, che rischiano eccessivamente, infliggono la quarta sconfitta consecutiva a Del Neri sulla panchina del Grifone, mentre Petkovic inguaia il collega Zeman, che perde (forse definitivamente) Daniele De Rossi. In una sfida dall’alto tasso emotivo, specialmente per il centrocampista nato e cresciuto con la passione giallorossa ardente in petto, il pugno rifilato a Mauri è un macigno pesantissimo per il futuro, considerato il rapporto già non idilliaco con il tecnico boemo. I biancocelesti, dal canto loro, ringraziano e puniscono con le reti dei soliti Candreva (una garanzia anche per Prandelli ormai), Klose e Mauri.

Spettacolare Fiorentina in quel di Milano. Contro un brutto Milan, stanco e abulico in attacco (Pato ne è la prova vivente, mai in partita in 45′ e capace di fallire miseramente il penalty del possibile pareggio), i viola insegnano calcio ai 35mila presenti sugli spalti. Spumeggiante il 3-5-2 di Vincenzo Montella, che dopo aver salvato la Roma e sorpreso Catania, si sta affermando come grande allenatore a Firenze. Con una difesa rocciosa, magistralmente guidata dal giovane Roncaglia, ed un centrocampo tutta corsa (sugli esterni) e qualità (con il trio Borja Valero, Aquilani e Pizarro in mezzo), addirittura sembra non pesare l’assenza di Jovetic in attacco. Toni e Ljajic, infatti, lottano al massimo per la causa toscana, seppur con evidenti limiti atletici, il primo, e caratteriali, il secondo. A gennaio, se arrivasse una vera prima punta, Montella potrebbe veramente tornare a spiccare il volo con l’aeroplanino che tanto lo ha reso famoso durante la sua carriera da calciatore. E’ già pronto il sostituto di Cesare Prandelli per la panchina della nazionale?

 

francesco.caligaris@olimpiazzurra.com

Twitter: @FCaligaris

Foto da: calciomercato.it

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