Calcio
Mondiali Brasile 2014, l’Italia ai Raggi X: la difesa
Da sempre la difesa è stato il baluardo della nazionale italiana di calcio. Proprio attraverso la retroguardia l’Italia ha costruito le sue più grandi vittorie e, anche per questo motivo, nel Mondo noi azzurri siamo invidiati (e criticati) per il nostro “catenaccio”.
Facciamo un passo indietro di otto anni. L’Italia arriva in Germania al Mondiale 2006 con molte certezze e alcuni dubbi: la fascia destra affidata a Zambrotta è una sicurezza, per il centro capitan Cannavaro e Nesta e a sinistra? Si prova Fabio Grosso, colui che da lì ad un mese diventerà l’uomo del Mondiale. Ma non solo, il povero Alessandro Nesta si infortuna subito e al suo posto viene gettato nella mischia Marco Materazzi: un altro dei protagonisti della cavalcata trionfale dell’Italia di Lippi. Per non parlare di Fabio Cannavaro: nel mese tedesco il centrale di Napoli raggiunge il record di presenze in maglia azzurra e a suon di prestazioni spettacolari conquista, oltre alla Coppa del Mondo, il Pallone d’Oro.
Anche quest’anno uno dei nostri punti di forza sarà la retroguardia: sul blocco juventino, formato da Bonucci, Barzagli e Chiellini, ci si può fare grande affidamento anche per sfide di rilievo, soprattutto in caso di difesa a tre nel 3-5-2, con Paletta riserva di lusso. I problemi nascono nel caso di difesa a quattro: Bonucci, come già visto in campionato, non dà molte sicurezze, in più si creerebbe il grattacapo dei terzini, con Chiellini spostato a sinistra e Abate, De Sciglio e Darmian a giocarsi un posto sulla destra, con nessuno dei tre che però finora ha convinto fino alla fine.
Questi i difensori azzurri ai Raggi X:
Giorgio Chiellini (14/8/1984, Juventus): bandiera dell’Italia e della Juventus, è titolare fisso al centro della difesa (o sulla fascia di sinistra, suo ruolo di inizio carriera) dagli Europei 2008. Attualmente è considerato uno dei migliori centrali d’Europa, seppur a tratti è limitato da un gioco oltremodo ruvido e giudicato pericoloso dagli arbitri. Soprattutto in campo internazionale (il rosso rimediato in Champions al Bernabeu insegna) certi atteggiamenti andranno evitati. Presenze in Nazionale: 67.
Leonardo Bonucci (1/5/1987, Juventus): sbocciato al Bari e consacratosi nella Juventus, Bonucci piace molto al ct per le sue doti di palleggiatore basso. Spesso le azioni partiranno dunque da lui, che ben si intende con il compagno di club Chiellini. A tratti è pericoloso anche in attacco, ma attenzione ai black-out difensivi. Presenze in Nazionale: 36.
Andrea Barzagli (8/5/1981, Juventus): l’arma in più di Antonio Conte nei tre scudetti vinti con la Vecchia Signora. Già campione del mondo 2006, dopo l’altalenante al Wolfsburg l’ex Palermo è sbarcato a Torino pieno di voglia di riscatto e si è dimostrato un muro quasi invalicabile per ogni attaccante avversario. Nell’ultima stagione ha sofferto di tendinopatia e – considerata l’età – il Mondiale in Brasile sarà una delle sue ultime apparizioni con la maglia azzurra. Presenze in Nazionale: 47.
Mattia De Sciglio (20/10/1992, Milan): prospetto molto interessante delle giovanili del Milan, ha il posto fisso da un paio di stagioni ma non è mai esploso del tutto forse a causa di evidenti limiti caratteriali. In campo è infatti oltremodo timido e indugia spesso nel puntare e saltare l’uomo, mentre è sempre attento in fase difensiva (soprattutto se schierato sull’out di destra, il suo preferito). Può ancora crescere molto, ma le qualità sono indiscutibili. Presenze in Nazionale: 10.
Matteo Darmian (2/12/1989, Torino): cresciuto nel Milan e maturato tra Padova e Palermo, è letteralmente esploso in questa stagione nel Torino qualificato (seppure a tavolino) per la prossima Europa League a suon di ottime prestazioni sulla fascia destra e mancina. Ama il 3-5-2, ma contro l’Irlanda ha brillato anche nella linea a 4. Che sia una sorpresa in stile Grosso 2006? Presenze in Nazionale: 1.
Gabriel Paletta (15/2/1986, Parma): leader difensivo del Parma sesto in Serie A, ha esordito alla grande nello scorso marzo contro la Spagna campione d’Europa e del mondo in carica. Meno brillante contro l’Irlanda. Presenze in Nazionale: 2.
Ignazio Abate (12/11/1986, Milan): esplosivo sulla fascia di destra, soffre spesso le diagonali e non incide quasi mai nel cross. E’ un terzino, ma risulterebbe molto più efficace da ala. Viene da una stagione tutt’altro che positiva in maglia rossonera. Presenze in Nazionale: 19.
Andrea Ranocchia (16/2/1988, Inter): cresciuto all’Arezzo, è sbocciato al Bari insieme a Leonardo Bonucci e da tre stagioni guida la retroguardia dell’Inter. Pericoloso nei colpi di testa, soffre di qualche disattenzione di troppo. In Brasile farà la riserva. Presenze in Nazionale: 12.
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