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Ciclismo
Ciclismo: quale futuro per Ivan Basso?
Il Giro d’Italia appena trascorso, per Ivan Basso, potrebbe significare la fine di qualsiasi ambizione personale in un grande giro. Troppa la differenza con i migliori, troppi i limiti paventati nei 21 giorni di corsa.
Tanta volontà, certo. Tanta grinta, per provare a rimanere attaccato con i denti alle ruote degli avversari. Con il contratto in scadenza, le prestazioni delle ultime 3 settimane di sicuro non permetteranno a varesino di ritagliarsi un ruolo da protagonista in squadre di alto livello per la prossima stagione. Vederlo arrancare nuovamente sulle salite di tutta Italia e non solo sarebbe troppo umiliante per lui e per quanto ha fatto nella sua carriera.
Due, a questo punto, potrebbero essere le opzioni per il corridore della Cannondale: trovarsi un posto da gregario o dire addio al ciclismo pedalato, salendo in ammiraglia. In entrambi i casi il suo ruolo potrebbe essere quello di guida per giovani e meno giovani alla ricerca di affermazioni personali. L’etica del lavoro e la mania di perfezionismo di Basso l’hanno reso, nel tempo, una vera e propria icona dello sport e del ciclismo in generale. I suo consigli, dopo tanti anni passati in gruppo, potrebbero essere fondamentali.
Anche in bici, però, il suo tempo potrebbe non essere finito. Nonostante l’età che avanza potrebbe riuscire egregiamente a risultare un ottimo ultimo o penultimo uomo per uno scalatore di livello. Concentrando il massimo dello sforzo a 5, 6 o 7 chilometri dal traguardo, senza doversi gestire per provare a perdere il meno possibile una volta andato in difficoltà, potrebbe ancora dire la sua in determinate situazioni, risultando in qualche modo determinante.
La maturità che sembra aver raggiunto in questi anni e la tranquillità e la serenità dimostrata anche nei momenti difficili lo rendono un possibile obiettivo di mercato per diverse squadre. Di corridori come lui ce ne sono pochi ed egli stesso potrebbe smettere presto. Anche sceso di sella, però, questo suo modo di fare e di essere potrebbe dare ancora tanto al mondo del ciclismo professionistico, in particolar modo a coloro che si affacciano in questo scenario.
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gianluca.santo@olimpiazzurra.com
Foto: Pagina Facebook Giro d’Italia