Mondiali Brasile 2014, le outsider: l’Olanda

La maledizione olandese ai Mondiali ha conosciuto un altro snodo fondamentale quattro anni fa in Sudafrica, con la terza finale persa-a fronte delle zero vinte-nella storia della massima competizione calcistica: dai tempi di Cruyff a quelli di Van Persie sono cambiati gli interpreti ma non i risultati.
Certo, ripetere il comunque straordinario piazzamento del 2010 avrebbe quasi del miracoloso, perché l’Olanda, pur tra le migliori sei-sette formazioni in viaggio verso il Brasile, sembra, appunto…aver “davanti” altre squadre, meglio attrezzate. Dopo un Europeo a dir poco sconcertante, la marcia di qualificazione alla manifestazione iridata è stata invece pressoché perfetta: nove vittorie, molte delle quali rotonde, ed un solo pareggio, ma il livello di quel raggruppamento (Romania, Ungheria, Turchia, Estonia, Andorra) era medio-basso.
L’urna mondiale non è stata così benevola: Arancia Meccanica sfiderà la Spagna, nel remake della finale sudafricana, il Cile e l’Australia, due compagini contro le quali nessun risultato è scontato. In ogni caso, la rosa presenta dei picchi di assoluto talento, a partire dalla mediana e dalle trequarti dove, a fronte della fastidiosissima assenza di Kevin Strootman, un interditore come De Jong, un eterno talento come Snejder e il funambolico Georginio Wijnaldum possono fare il bello e il cattivo tempo. Guidati in panchina dal maestro Louis Van Gaal, l’Olanda vanta la propria forza in attacco, con elementi come Robin van Persie, Arjen Robben, Klaas Jan Huntelaar e Dirk Kuyt. Qualche preoccupazione in più, invece, per il pacchetto arretrato, dove mancano elementi di grande esperienza internazionale (ha fatto rumore l’esclusione di Gregory van der Wiel, comunque apparso sottotono) e anche i tre portieri non sembrano offrire grandissime garanzie.

A questo link la lista dei convocati degli orange.

Foto: pagina FB Robin van Persie

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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com