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Calcio

Mondiali Brasile 2014, l’Italia ai raggi X: l’attacco

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Poco brillante nel 2014 e con due innesti innovativi rispetto ai tanti esperimenti di Cesare Prandelli nel corso delle qualificazioni al Mondiale, l’attacco azzurro sarà ovviamente l’ago della bilancia della manifestazione per l’Italia. Tutto, o quasi, si può addirittura incentrare su un solo giocatore: Mario Balotelli. Vero, forse riempire di pressione il rossonero è eccessivo e forse anche deleterio, ma è innegabile il fatto che – se in perfette condizioni fisiche e soprattutto mentali – Supermario sarà un’arma fondamentale per gli azzurri in Brasile.

Decisivo con una semplice giocata, Balotelli non sempre però ama stare al centro del gioco, alternando grandi momenti ad altri decisamente sottotono. E’ questo il limite che l’ha sempre contraddistinto nei club e – qui vanno riconosciuti i meriti del ct – meno in nazionale: si spera che avvenga lo stesso anche al Mondiale, per potere sognare nonostante i risultati mediocri delle recenti amichevoli. Ciro Immobile è l’altra punta vera e propria di cui gode questa Nazionale: il granata, capocannoniere dell’ultima Serie A, predilige una squadra costruita intorno a lui ma sa anche muoversi al meglio con il pallone tra i piedi, per liberarsi gli spazi e andare al tiro. In più, e questo aspetto risulta fondamentale dopo il taglio di Mattia Destro, è il giocatore che più si avvicina al paradigma di un vero 9, affamato di gol in area di rigore.

Con Alessio Cerci e Lorenzo Insigne, invece, Prandelli potrà varare il tridente tanto tornato di moda dopo l’infortunio di Riccardo Montolivo, trequartista designato nel 4-3-1-2 provato negli ultimi mesi. Le due ali di Torino e Napoli, una mancina che parte da destra e l’altra destra che parte da sinistra, sanno saltare l’uomo con estrema semplicità e possono tirare o crossare alla stessa maniera. Infine, parentesi dedicata ad Antonio Cassano, il quale ha vinto il ballottaggio con Giuseppe Rossi per il ruolo di 10 della spedizione. E’ utopico pensare ad un Fantantonio versione Parma, perché la forma fisica è diversa da quella stagionale e, soprattutto, saranno differenti le condizioni climatiche. Cassano sa già bene quale sarà il suo compito: entrare a partita in corso e spostare l’equilibro in nostro favore. E’ l’azzurro più talentuoso insieme a Mario Balotelli, da loro ci si aspetta molto.

 

Mario Balotelli (12/8/1990, Milan): il vero e proprio ago della bilancia dell’Italia. Se in forma, fisica ma soprattutto mentale, gli azzurri possono sognare la vittoria finale. Supermario nelle partite secche è spesso decisivo, vanta la stoffa del fuoriclasse che può risolvere le gare da solo ma troppo spesso è limitato da una testa non all’altezza del talento donatogli. Presenze in Nazionale: 29.

Ciro Immobile (20/2/1990, Torino): capocannoniere della Serie A e destinato al Borussia Dortmund per sostituire Robert Lewandowski, il granata si è guadagnato il Brasile a suon di gol negli ultimi mesi. Ama spaziare su tutto il fronte offensivo e non disdegna le conclusioni da fuori. Il suo habitat naturale, tuttavia, rimane l’area di rigore. Presenze in Nazionale: 2.

Alessio Cerci (23/7/1987, Torino): ala destra con il vizio di rientrare sul mancino per il tiro a giro, è imprendibile per molti difensori e serve deliziosi palloni per gli attaccanti. Con lui Prandelli può aprire il gioco e varare il tridente. Presenze in Nazionale: 11.

Lorenzo Insigne (4/6/1991, Napoli): è la vera rivelazione delle scelte del ct. Scugnizzo partenopeo, ha incantato in estate l’Olimpico con un gran gol nell’amichevole persa contro l’Argentina (1-2) senza però trovare la giusta continuità nell’undici di Rafa Benitez. Nella sua stagione tanta panchina, ma anche le perle contro Borussia Dortmund in Champions e Fiorentina nella finale di Coppa Italia. Segna poco, ma crea superiorità numerica. Presenze in Nazionale: 4.

Antonio Cassano (12/7/1982): la data di nascita non è casuale, il destino si è sempre divertito a giocare con Fantantonio. La sua storia è nota a tutti: le prodezze a Bari, la consacrazione (e la pazzia) a Roma, l’avventura al Real Madrid, il riscatto alla Sampdoria, le due facce di Milano e ora il Parma trascinato in Europa League. Sarà il dodicesimo uomo: il suo compito è di entrare a partita in corso – il fisico non gli permette molto, soprattutto a quelle temperature – e cambiare l’inerzia in nostro favore. Ha vinto in extremis il ballottaggio con Giuseppe Rossi, a cui vanno bellissime parole per il recupero di questi mesi ma anche l’oggettivo commento di una forma ancora lontana da quella accettabile per un Mondiale. Presenze in Nazionale: 36.

 

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francesco.caligaris@olimpiazzurra.com

Twitter: @FCaligaris

Foto da: Wikipedia

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