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Volley, World League: Italia, le pagelle della prima sconfitta! Squadra ottima, ma…

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Ieri sera l’Italia cadeva al cospetto della Polonia nella super Arena di Katowice (dove si giocherà la finale dei prossimi Mondiali) e il 3-2 finale (clicca qui per la cronaca) costringeva gli azzurri alla prima sconfitta nella World League 2014. Di seguito le nostre pagelle e i nostri commenti.

 

ITALIA: 7. Alla fine è mancata solo la vittoria, l’unica cosa che non si chiedeva a tutti i costi a questa squadra. Big in vacanza e schierata le seconde linee? Vera la prima parte, assolutamente no la seconda. Lo avevamo ripetuto tante volte in settimana, e dal campo contro i big polacchi è arrivata la sensazione di avere in mano un’altra buona squadra oltre a quella che ci ha regalato le prime sei storiche vittorie consecutive.

Il gruppo ha risposto bene tecnicamente, ha giocato una buona pallavolo, a tratti molto soddisfacente. Atleticamente molto presente, ha invece peccato dal punto di vista tattico e soprattutto è incappata in diversi blackout.

Proprio l’aspetto psicologico e la mancanza di esperienza ad alto livello internazionale per tanti giocatori, ha inciso in alcuni frangenti fondamentale: il terzo set perso, dilapidando un vantaggio costante di 6-7 punti e un set ball, ha rappresentato la svolta dell’incontro. Ma anche da questo punto di vista l’Italia ha due facce: il superlativo recupero nel vittorioso secondo parziale, da 24-22 sotto, ci ha fatto sognare. Ma anche nel quarto set: l’Italia conduce 22-19, si fa agganciare, annulla due match ball e poi porta la contesa al tie-break.

Il muro ha funzionato (15 punti, sempre buona copertura), ha ballato un po’ la ricezione, discreto il servizio ma troppi gli errori gratuiti (35!) che hanno aiutato molto la Polonia, meritatamente vincitrice ma che non ha mai schiacciato gli azzurri.

Dopo sei vittorie consecutive arriva così il primo stop in World League, ma si muove comunque la classifica della Pool A e i 19 punti attuali ci avvicinano ancora di più alla conquista del girone, a cui Mauro Berruto tiene davvero molto.

 

LUIGI RANDAZZO: 7+. Alla prima maglia azzurra importante da titolare non delude. Notevole la sua presenza in attacco dove si fa apprezzare per una buona varietà di colpi a disposizione, premiata col 53%. I 21 punti finali, conditi da tre muri e due aces, sono il suo biglietto da visita finale. C’è ancora tanto da sistemare, ma il suo braccio è eccellente e conferma lo status di grande promessa affidabile per il futuro.

 

LUCA VETTORI: 7. Il suo debutto stagionale da titolare era attesissimo, dopo l’ottima stagione a Piacenza e la panchina della prima metà di World League (contendere il posto a Zaytsev era impossibile). Da opposto è il nostro top scorer di serata (23), ma ci ha abituato a incidere ancora maggiormente. Col 44% in attacco, 3 muri e 2 aces, gioca nel complesso una buona partita ma può dare ancora molto di più: ha tutte le carte in regola per essere disarmante.

 

FILIPPO LANZA: 5. Troppo discontinuo. Inizia titolare col massimo della fiducia, poi viene sostituito a metà del secondo parziale. Ripartirà fin dall’inizio nel decisivo tie-break, ma anche in questo caso si risiederà in panchina. Serata da 7 punti.

 

GABRIELE MARUOTTI: 6/7. Non paga lo scotto dell’emozione, trova subito feeling con le dinamiche del gruppo e pesca il suo momento di gloria nel finale del secondo set: l’Italia è sotto 24-22 (il 23esimo punto polacco era stato regalato proprio da una sua invasione), ma lui decide di salire in cattedra. Spara tre bombe nel campo avversario e chiude i conti con un fantastico muro. Partito da seconda linea (davvero), risale la gerarchia e si candida per un grande futuro.

 

SIMONE BUTI: 7. Si esalta con 5 muri, è spesso una barriera invalicabile per i polacchi, fa capire subito di essere uno degli uomini di più esperienza nel gruppo e alza la voce quando necessario. Ci si aspettava qualche bomba in più al servizio, ma Buti non era certo un uomo da scoprire: il suo valore e il suo essere Nazionale si conoscevano già da tempo.

MATTEO PIANO: 6,5. Unico presente dei big delle sei vittorie, si è ulteriormente sacrificato ma la sua condizione atletica è stata comunque di livello. Superlativo il 64% in attacco (9 punti su 14 tentativi)

MICHELE BARANOWICZ: 6,5. Un discreto match, qualche incertezza di troppo al servizio ma è poi bravo a fiutare la serata positiva di Randazzo e Vettori.

ANDREA GIOVI: 6+. Ritorna in campo il bronzo olimpico, gioca una partita ordinata e tranquilla, pescando un paio di salvataggi assolutamente superlativi.

 

MASSIMO COLACI e ANTONIO CORVETTA. S.V. Solo alcuni scambi, ma fondamentali perché per entrambi si è trattato dell’esordio assoluto in Nazionale! Corvetta, che compirà 37 anni a settembre, è il più vecchio a bagnarsi d’azzurro nella storia del volley moderno.

GIULIO SABBI: S.V. Era il capitano, vista la sua longevità in azzurro, ma è subentrato solo per alcuni scambi durante il primo set.

Non entrato: THOMAS BERETTA.

 

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2 Commenti

1 Commento

  1. ste86

    14 Giugno 2014 at 10:17

    Randazzo merita un voto molto più alto (almeno un 8, non la stessa valutazione data a Vettori che negli ultimi due set è stato molto negativo e che avrebbe meritato la sotituzione con Sabbi), così come Piano. Avrei accennato anche una votazione per Colaci, che ha giocato quasi tutto il match come libero di difesa.
    Abbastaza d’accordo sugli altri.

    Buona nel complesso la prestazione degli azzurri (a parte i cali nei momenti decisivi dei set), ma si ha la sensazione di un’occasione sprecata.

    • vlad

      14 Giugno 2014 at 10:49

      Nella volley l’aspetto psicologico è importantissimo. La testa è mancata proprio in seguito ai due “siparietti” nessi in scena dagli arbitri. Mai visto una cosa del genere, il primo che scende per discutere con il secondo.

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