Beach Volley
Beach volley, campionato Italiano. Il “flop” di Bibione, parlano gli organizzatori. Chinellato: “Mai più!”
Fipav e Comitato Organizzatore Locale si difendono per quello che in tanti, fra giocatori e addetti ai lavori, non hanno esitato a definire lo “scempio” di Bibione. La prima tappa del campionato italiano ha sollevato un polverone di polemiche per la gestione degli incontri, per gli orari di gioco, per gli errori commessi a più riprese nei vari tabelloni che hanno mandato su tutte le furie i veri protagonisti del campionato italiano, i giocatori che si sono scatenati sui social network con commetti molto espliciti.
“Mi dispiace perché questa tappa sarà ricordata per i disguidi, mentre la nostra intenzione era fare qualcosa di interessante per tutto il movimento – commenta Enzo Chinellato, presidente della società che organizza gli eventi legati al beach a Bibione – ci è stato chiesto di organizzare una tappa del campionato italiano e di valorizzare il più possibile il mondo del beach amatoriale che nei nostri eventi trova uno sfogo importante. L’idea era bella e noi ce l’abbiamo messa tutta per realizzarla allestendo 14 campi tirati al massimo. Purtroppo da parte della Federazione la rispondenza non c’è stata perché ci è stato detto che gli arbitri designati potevano al massimo coprire otto campi e infatti così è stato per tutta la manifestazione. Fin quando l’organizzazione è stata nostra, cioè nelle pre-qualifiche, non ci sono stati problemi, poi da venerdì pomeriggio noi abbiamo consegnato le chiavi del torneo in mano alla Fipav e messo loro a disposizione tutto il supporto richiesto con oltre 30 volontari che lavoravano. Ci sono stati tanti errori, qualcuno non è stato all’altezza del compito che gli era stato affidato, il maltempo c’entra fino ad un certo punto e alla fine la colpa ovviamente ricade su di noi di Bibione che non siamo capaci di organizzare. Ce la prendiamo anche se qualche rimpianto c’è ma una cosa è certa: non organizzeremo mai più una tappa del campionato italiano perché c’è solo da rimetterci, in immagine e in soldi, senza alcun ritorno”.
A difendere l’operato della Fipav ci pensa il responsabile della Federazione per il beach volley Riccardo Blandino. “Credo che senza il maltempo sarebbe tutto filato liscio senza grossi problemi – spiega – questa era una manifestazione test. Abbiamo un movimento in crescita enorme che è quello amatoriale, abbiamo provato ad incrociare i due mondi e non tutto è andato male. In più l’idea degli organizzatori era quella di giocare fino a tarda sera per unire lo sport al divertimento notturno come viene per i grandi raduni, quindi già da subito era previsto per le qualifiche di giocare fino a tardi, pensavamo all’una e mezzo e non alle due e mezzo e anche al sabato di giocare quasi fino all’inizio della partita dell’Italia di calcio che avremmo potuto vedere tutti assieme nel maxischermo allestito dalla organizzazione. Purtroppo tutto è diventato più complicato per la pioggia, per i fulmini che per due volte ci hanno costretto come da regolamento ad interrompere il gioco nella giornata di sabato. Gli orari di gioco non sono così sballati. Nel 2010 l’ultima partita della serata della tappa del World Tour del Foro Italico iniziava a mezzanotte e nessuno si lamentava, due anni fa nel, Grand Slam di Klagenfurt che è uno dei più importanti del circuito la pioggia costrinse i giocatori a disputare alcune partite alle 6 del mattino ma nessuno alzò la voce e tutti capirono e giocarono. Qui si poteva fare meglio, sicuramente, ma non vedo lo scandalo”.
Blandino assicura che ci sarà comunque più attenzione nelle prossime tappe. “Abbiamo fatto un esperimento e in base a ciò che è accaduto valuteremo cosa è andato e cosa no ma lo ripeto non è tutto da buttare. Momoli/Bacchi, senza il torneo di pre-qualifiche, ad esempio, non sarebbero entrate nel tabellone principale e poi vinto il torneo, ad esempio. Di sicuro cercheremo di fare tesoro degli errori commessi che ci sono stati e di non commetterli più. Chinellato? E’ una persona impulsiva ma innamorata di questo sport. Spero che ci ripensi e che riporti il Campionato italiano a Bibione che è una delle culle di questo splendido sport che, come altre discipline, si svolge all’aperto e quindi è soggetto a tante variabili, legate spesso alle condizioni meteo”.