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Calcio

4 anni di Prandelli: dall’illusione europea alle lacrime mondiali

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Era il 30 maggio 2010 ed un’Italia in pieno clima Mundial sudafricano apprese con anticipo il nome del successore di Marcello Lippi: il presidente FIGC Abete punta su un volto nuovo e si affida all’emergente Cesare Prandelli, reduce da un buon ciclo sulla panchina della Fiorentina; per lui un contratto di 4 anni a 3 milioni di euro a stagione.

Il bergamasco incarna l’ideale di ct dopo la pessima figuraccia da detentori del titolo: recupera Cassano, mai voluto dal tecnico viareggino, punta tutto sull’istrionico Balotelli e nell’ottica della continuità tra senatori e nuove leve nomina Buffon capitano.

 

Il debutto in amichevole con la Costa d’Avorio avviene il 10 agosto al Craven Cottage di Londra ed è bagnato da una sconfitta di misura: ma si sa, agli italiani le amichevoli piacciono poco e si pensa già al debutto ufficiale, in Estonia per le qualificazioni ad Euro 2012. L’avvio è tutt’altro che positivo ed al 31′ gli azzurri sono sotto di un gol; ci pensano poi Cassano e Bonucci a ribaltare il tutto nel giro di appena 3 minuti.

Il cammino verso la rassegna continentale è sul velluto, complici un girone non irresistibile, dove l’avversaria più temibile, la Serbia si fa fuori da sola, o meglio paga per la follia dei suoi ultrà: è il 12 ottobre ed a Marassi è in programma la terza giornata del girone C, ma quella partita non verrà mai disputata e sarà ricordata come la serata di Ivan Bogdanov, precursore (ma nettamente più pericoloso del nostrano Genny a’carogna…).

Il 2011 è l’anno migliore della sua gestione: qualificazione alla manifestazione continentale con due turni d’anticipo, record di precocità nella qualificazione ad un campionato europeo con 22 punti in otto partite. Il tutto non poteva non essere festeggiato al “Franchi” di Firenze grazie ad un gol di Pazzini al 81′ che sancisce anche il record di imbattibilità nelle qualificazioni europee (644 minuti). Come al solito i problemi arrivano fuori dal campo: riesplode lo scandalo calcio scommesse ed il ct convoca al raduno pre amichevole con gli USA Simone Farina, simbolo della lotta al calcio sporco.

 

Intanto arriva l’ora degli Europei in Polonia e Ucraina ma a far notizia sono ancora una volta gli aspetti extra calcistici: la Polizia entra fin dentro il ritiro di Coverciano per notificare un avviso di garanzia a Criscito che paga (ingiustamente) con l’esclusione dal torneo e finisce nel tritacarne mediatico per poi essere successivamente assolto dalla giustizia sportiva. Nello staff tecnico entra anche Nicolò Prandelli, figlio del ct, come preparatore atletico. L’esordio alla rassegna continentale è confortante: a Danzica pareggiamo 1-1 con la Spagna campione del mondo che 4 anni prima ci aveva eliminato ai rigori. Un altro pareggio con la Croazia complica la strada verso i quarti, ma nella partita decisiva contro l’Eire con in panca il Trap, ci pensano Cassano e Balotelli a regalarci la sfida con gli inglesi.

Sono loro l’emblema del nuovo corso di Prandelli: ai quarti di finale soffriamo con l’Inghilterra di Hodgson ed abbiamo ragione soltanto ai rigori. In semifinale troviamo la Germania, nostra avversaria di sempre: è la partita di Balotelli che con una doppietta ci trascina da solo in finale. La prima e l’ultima partita dei nostri Europei hanno lo stesso avversario: la Spagna campione europea ed iridata in carica che ci travolge nettamente 4-0. Il divario con le furie rosse sembra incolmabile e Prandelli paga lo sforzo eccessivo di diversi protagonisti della rosa, giunti scarichi all’atto finale.

 

Ma è un secondo posto che ci qualifica di diritto alla Confederations Cup brasiliana: nelle amichevoli estive facciamo fatica ed anche al debutto con la Bulgaria non andiamo oltre il pareggio. L’anno però si chiude in crescendo con le vittorie su Malta, Armenia e Danimarca. L’amichevole di marzo 2013 contro il Brasile (2-2 ndr) ci fa apparire quasi pronti al doppio appuntamento verdeoro e per la prima volta dopo Euro 2000 ci qualifichiamo alla fase ad eliminazione diretta con un turno di anticipo, merito delle vittorie contro Messico e Giappone, nonostante l’imbarazzante 2-2 nell’ultimo test amichevole contro il modesto Haiti. La sfida per il primato contro i padroni di casa ci vede nettamente sconfitti ed in semifinale ci ritocca la Spagna: nei 120′ complessivi sono gli azzurri a sfiorare più volte il vantaggio ed ai rigori perdiamo nuovamente come nel 2008, con l’errore decisivo di Bonucci.

Settembre è il mese della qualificazione iridata con due turni di anticipo grazie alle vittorie contro Bulgaria (di misura con gol di Gilardino ndr) ed in rimonta con la Repubblica Ceca (Chiellini e Balotelli su rigore). Con il biglietto per il Brasile in tasca però gli azzurri commettono l’errore di rilassarsi troppo e pareggiano con lo stesso risultato (2-2) le ultime due sfide contro le abbordabili Danimarca ed Armenia, che ci costano la perdita del privilegio di testa di serie in sede di sorteggio.

 

Dall’urna escono Inghilterra, Costarica ed Uruguay ed il rammarico pensando al recente passato: intanto il ct va avanti per la sua strada, nonostante qualche mugugno. Non convince infatti il suo codice etico applicato a metà e la vigilia della partenza per il Brasile è funestata dal tormentone Rossi: all’ultimo Prandelli decide per l’esclusione e tra i 23 chiama alcune liete sorprese del campionato (su tutti Darmian, Parolo e Immobile).

Ma le amichevoli fanno affiorare i soliti dubbi sulla scarsa tenuta difensiva, la sterilità offensiva e l’assenza (Pirlo e De Rossi a parte ndr) di giocatrici di movimento carismatici. Balotelli resta un talento a corrente alternata ed i Mondiali 2014 sanno regalarci soltanto il sorriso iniziale contro l’Inghilterra.

Il resto, dal Costarica all’Uruguay è storia di questi giorni…

 

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