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Ciclismo: uno studio scientifico potrebbe scagionare Diego Ulissi

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Uno shock per il ciclismo italiano è arrivato la settimana scorsa con la positività di Diego Ulissi nell’undicesima tappa del Giro d’Italia al salbutamolo. Molti dubbi però ci sono stati sia per lo stesso corridore che per i tecnici della sua squadra, la Lampre-Merida, per i dati usciti nell’analisi effettuata sull’azzurro; infatti subito è stata richiesta la controanalisi ed il toscano si sottoporrà a degli esami specifici dell’UCI. 

Come ha scritto oggi cyclingpro.it, secondo una ricerca scientifica chiamata «Impact of Ethnicity, Gender, and Dehydration on the Urinary Excretion of Inhaled Salbutamol With Respect to Doping Control» ed firmata da un gruppo di misto di ricercatori della University of Kent, della Liverpool John Moores University e del University College di Londra, il salbutamolo è una delle poche sostanze che può confondere i tanto accurati controlli antidoping. “I ricercatori hanno fatto inalare salbutamolo a 18 atleti non asmatici prima di uno sforzo in cui era previsto un moderato (dal 2 al 5 per cento) calo di peso corporeo indotto da caldo umido. Dieci atleti hanno inalato 800 μg di salbutamolo (metà della dose massima prevista dalla Wada) mentre altri otto hanno inalato la dose massima di 1600 μg. Dosi entrambe consentite dal Codice Wada. Bene, nelle urine di TUTTI gli atleti è stata non solo superata la soglia massima di 1000 ng/mL prevista dalla Wada ma addirittura quella di 1200 ng/mL”.

Dunque, questa sostanza, anche se assunta in piccola parte (quella consentita dalla Wada), sotto sforzo alla fine risulterà sempre oltre il limite. Non sappiamo come andrà a finire questa vicenda che si presume molto lunga, ma forse Diego Ulissi, dopo questo stop forzato, potrà ricominciare a correre senza problemi.

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Fonte: cyclingpro.it

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