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Calcio

Mondiali Brasile 2014: De Bruyne-Lukaku fanno urlare il Belgio

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Sarà La Brabançonne a risuonare nei quarti di finale assieme all’Himno Nacional Argentino: il Belgio passa infatti il turno sconfiggendo gli Stati Uniti per 2-1, dopo una battaglia durata 120′, durante i quali i vincitori hanno avuto svariate chance per chiudere anticipatamente i conti, ma gli americani sono letteralmente risorti nel momento in cui sembravano definitivamente ko, combattendo sino all’ultimissimo istante.

Non trascorre nemmeno un minuto dal fischio d’inizio e Origi viene lanciato dentro l’area a tutta velocità; la sua conclusione rasoterra è respinta di piede da Howard, che allontana così il primo pericolo del match. I primi 20′,sono all’insegna del più totale equilibrio, come peraltro già avvenuto in tutti gli altri ottavi di finale: gli USA producono una grande opportunità al ventesimo – poco dopo una curiosa invasione di campo di un nostro connazionale – con una percussione centrale di Bradley che scarica su Dempsey, la cui conclusione è ottimamente letta da Courtois. Passano i minuti e gli americani giocano di più la palla, ma le occasioni migliori vengono fatte registrare dal Belgio che sfrutta un’incredibile velocità dei suoi trequartisti per rendersi pericoloso, come quando De Bruyne spara fuori una bella opportunità al 23′, o poco più tardi quando solo un grande recupero di Beasley chiude la porta a Fellaini. Nel finale di tempo Howard è ancora attento sulla conclusione di prima intenzione del solito De Bruyne dal limite; in ogni caso, si va al riposo sullo 0-0, sebbene i Diavoli Rossi abbiano collezionato, ad esempio, ben otto calci d’angolo.

Il Belgio ripete l’avvio-sprint anche nella ripresa, ma Howard aggiunge un altro guizzo alla sua ottima performance volando in arretramento a dire di no alla beffarda incornata di Mertens. Al 54′, invece, un traversone rasoterra di Vertonghen, autore di un’ottima sovrapposizione sulla sinistra, non viene impattato da Origi nel pieno dell’area piccola. La pressione belga è ormai costante: tre minuti dopo, lo stesso Origi centra la parte superiore della traversa girando di testa su cross di Alderweireld; in ogni caso, la formazione di Marc Wilmots dimostra una volta di più di saper regalare spettacolo con un gioco caratterizzato da una velocità a tratti devastante e da una grande tecnica dei suoi interpreti sulla trequarti, mentre gli USA, a onor del vero, rinunciano a chiudersi a riccio non lesianndo qualche ripartenza in particolare con il brillante Yedlin, che sulla destra cerca di mettere in difficoltà un Hazard sacrificato con risultati molto positivi in copertura. Le occasioni vere comunque sono tutte per i Diavoli Rossi, che pure, in certi casi, appaiono fin troppo leziosi quando arrivano al limite dell’area: il diagonale di Witsel al 69′ è largo di mezzo metro, mentre Howard ci mette ancora il piede su Mirallas, entrato al posto di Mertens, al 75′, e tre minuti più tardi il muro del portierone americano regge ancora sul tiro di controbalzo di Hazard, mentre all’84’ alza in angolo una botta di un attivissimo Origi dal limite. All’89’, infine, un contropiede iniziato da Kompany viene finalizzato dallo stesso capitano, il cui tocco è però troppo debole, lasciando dunque il tempo ad Howard di volare all’angolino per allontanarlo. Poco prima del triplice fischio che annuncia i supplementari, una clamorosa occasione capita però sui piedi di Wondolowski, il quale spara alto letteralmente da due passi (bravo l’inoperoso Courtois a chiudergli lo specchio).

I 30′ di extra time non eguaglieranno quelli di Italia-Germania Ovest del 1970, ma regalano comunque intensissime emozioni. Marc Wilmots risolve la partita con il cambio decisivo: fuori un esausto Origi, dentro un Lukaku in cerca di riscatto. Il centravanti dell’Everton si lancia di potenza in una progressione offensiva dopo appena 2′ dal nuovo fischio dell’arbitro, scarica su De Bruyne che, con un tocco di fioretto, insacca all’angolinoDopo un altro paio di interventi di Howard, al 105′ l’autore del primo gol restituisce il favore al compagno, così Lukaku può insaccare il 2-0 che sembrerebbe mettere in ghiaccio la qualificazione; all’inizio del secondo tempo supplementare, infatti, il giovanissimo Green (un altro della gold generation 1995) si esibisce in una splendida girata al volo che corregge alle spalle di Courtois un lancio lungo di Bradley, e poco dopo Jones manda fuori di un soffio il possibile 2-2. Sull’ennesimo ribaltamento di fronte, Howard tiene in vita i suoi opponendosi a tu per tu al solito Lukaku; al 114′, è invece il suo collega del Belgio a dover salvare la porta su uno schema eccellente su calcio da fermo, chiudendo lo specchio con una spericolata uscita bassa. Dopo mille emozioni, l’arbitro manda tutti sotto la doccia e il Belgio può tirare un notevole sospiro di sollievo: i quarti di finale sono realtà.

Foto: pagina FB Kevin De Bruyne

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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

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