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Volley, World League – Le pagelle dell’Italia: il Brasile ci fa troppo male, ma siamo primi

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Ieri pomeriggio l’Italia del volley perdeva ancora contro il Brasile di fronte ai 12000 spettatori del Forum di Assago (clicca qui per la cronaca) nell’ultimo incontro del turno eliminatorio di World League. Di seguito il nostro commento e le nostre pagelle.

 

ITALIA: 5,5. La media tra un’ottima prima parte del match e la seconda davvero insufficiente e insoddisfacente. Gli azzurri tengono il passo di uno scatenato Brasile, capace di risollevarsi proprio sull’orlo del baratro, giocano punto a punto il primo parziale e poi dominano il secondo. Sull’1-1, però, la luce si spegne, i ragazzi di Berruto crollano lentamente ma inesorabilmente lasciando poi ampio spazio ai verdeoro.

Quando muro, servizio e cabina di regia viaggiano sulla stessa lunghezza d’onda, l’Italia gioca che è una meraviglia, non pagando eccessivamente le basse percentuali dei propri schiacciatori, e riesce a mettere sotto il Brasile. In caso contrario il compito diventa ancora più difficile.

Inutile la sostituzione praticamente dell’intero sestetto a metà partita, non ha convinto l’atteggiamento a tratti troppo arrendevole di fronte ai Campioni del Mondo, l’attacco è crollato e i nostri avversari hanno poi avuto vita davvero molto facile.

L’Italia è rimasta troppo sulle proprie gambe, ma questo potrebbe anche essere un buon segnale: il lavoro svolto a Cavalese durante l’ultima settimana dovrà dare i propri frutti tra dieci giorni, quando si giocherà la Final Six di Firenze.

Certo, si poteva eliminare questo Brasile: l’occasione di mandarli a casa non capita tutti i giorni e ritrovarseli di nuovo di fronte al Mandela Forum non sarà certamente cosa positiva.

La soddisfazione del primo posto nella Pool A attenua solo parzialmente la delusione per un brutto doppio ko contro i Campioni del Mondo, che ci hanno restituito così il favore di Jaraguà do Sol (a fine maggio l’Italia espugnò la terra sudamericana per due volte nel giro di 24 ore).

Sesta sconfitta consecutiva in World League: non vinciamo dalla magica serata del Foro Italico in Roma, quando all’aperto venne schiacciata la Polonia. E da quel momento solo un punto e sei set conquistati.

I big hanno riposato per tre weekend dopo le imprese iniziali e ora devono ritrovare gli automatismi oliati a perfezione fino a quindici giorni fa. Ce la faranno per mercoledì 16 luglio quando sfideremo gli USA?

 

IVAN ZAYTSEV: 7. Ancora una volta è il migliore in campo. Meno superlativo rispetto a Bologna, quando segnò 30 punti, ma anche a Milano è il più incisivo, il vero trascinatore dei momenti migliori, l’uomo capace di prendersi la squadra sulle spalle.

Fatica visibilmente a tratti per l’infortunio occorsogli durante il primo scambio (speriamo nulla di grave), ma mette lo zampino su 14 punti nonostante un basso 39% in attacco.

 

MATTEO PIANO: 6,5. Granitico a muro (4 stampatone), riesce spesso a mettere in difficoltà l’attacco brasiliano, bloccando svariate volte Wallace e compagni. Gioca un’eccellente partita anche in attacco (6 punti, 60% in fase offensiva), sfruttando al meglio i primi tempi.

EMANUELE BIRARELLI: 6. Il capitano prova a mettere ordine e a indirizzare la manovra azzurra. Nella sua posizione da centrale gioca un buon incontro, trovando due muri e prodigandosi al meglio in attacco.

DRAGAN TRAVICA: 6-. Segue lo stesso leit motiv di giovedì. Quando riesce a variare sul fronte d’attacco, a inventare qualcosa di particolare e a sfruttare al meglio il suo atletismo, è l’uomo giusta per la cabina di regia. Quando però la ricezione crolla e gli schiacciatori non riescono a ripagarlo in attacco, non riesce più a uscire dal tunnel.

 

JIRI KOVAR: 4,5. Un pessimo incontro. Troppi gli errori, specialmente al servizio (3), in ricezione riesce difficilmente a contenere la potenza verdeoro e in attacco non riesce quasi mai a incidere (9 punti, 7 errori). La zona di conflitto con Parodi diventa il punto preferito dal Brasile per farci male.

SIMONE PARODI: 4. Non riesce a contribuire attivamente alla fase offensiva, proprio il nostro anello debole in questa gara2. Lo schiacciatore si ferma a un modesto 21% in fase offensiva, siglando solo 3 punti. Altri tre arrivano dal servizio, dove invece gioca un ottimo incontro sfruttando al meglio tutta la sua potenza. Ma quella zona di conflitto con Kovar in ricezione va davvero sistemata…

SALVATORE ROSSINI: 5. Se il muro lo copre riesce a tirare su le bombe buttate giù da Wallace e Lucarelli. In caso contrario soffre lo strapotere fisico degli avversari e va in crisi insieme agli schiacciatori: la ricezione crolla colpo su colpo e l’Italia non riesce più a rialzarsi.

 

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