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Volley, World League – Italia, le pagelle di un’umiliazione! Il Brasile ci demolisce

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Ieri sera una bruttissima Italia crollava sotto i colpi di un’inarrestabile Brasile e usciva nettamente sconfitta dalla semifinale di World League, di fronte al pubblico amico di Firenze (clicca qui per la cronaca). Di seguito il nostro commento e le nostre consuete pagelle.

 

ITALIA: 4. Un’umiliazione vera e propria. Inutile girarci troppo intorno. L’Italia non è pervenuta e il Brasile ci ha letteralmente disintegrato. I Campioni del Mondo hanno ben interpretato il match, ma non hanno fatto nulla di eclatante: il problema è arrivato proprio dalla nostra Nazionale.

Troppi errori (addirittura 26), il servizio da arma vincente si è trasformato in un colabrodo (17 palloni spediti in rete), il muro non è mai riuscito a contrastare la potenza verdeoro (solo un sussulto nel finale del secondo set), il nostro gruppo non è mai riuscito a trovare continuità.

Siamo sì mancati a livello tecnico e spesso anche tattico, ma la sensazione è che abbia inciso anche l’aspetto psicologico. Gli azzurri soffrono davvero troppo il fatto di giocare contro queste corazzate, così blasonate e che incutono timore anche semplicemente per il nome che portano. Le due imprese di Jaraguà do Sol, alla fine, sono arrivate contro una formazione che non era quella che ci ha schiantato ieri sera.

Le sei vittorie iniziali consecutive ci avevano illuso, lo show con gli USA (che sono in finale…) esibito mercoledì ci aveva fatto sognare, ma così non è stato. Ai ragazzi di Mauro Berruto manca ancora quel quid per fare davvero il salto definitivo. La squadra è ottima, appoggiata su solidi giocatori, è un buon gruppo coeso, ma c’è ancora qualcosa che ci separa dalle big. E non è detto che sia qualcosa inerente semplicemente al campo.

Ci siamo sciolti proprio sul più bello, quando davvero tutti speravano nel colpaccio finale. La Russia, Campionessa Olimpica e detentrice del trofeo, si era suicidata nel gironcino eliminatorio; la rognosa Francia si era sciolta al sole dell’Australia; avevamo scavalcato gli USA; ma questa volta siamo stati noi ad esserci presi l’imbarcata.

Il digiuno purtroppo non si interrompe. La Finale di World League non arriva dal 2004, non alziamo la Coppa dal 2000, un oro internazionale di peso manca dagli Europei 2005. I ragazzi sono affamati!

 

IVAN ZAYTSEV: 4,5. Nella serata dei Leoni crolla anche il nostro Zar. L’uomo trascinatore di mille battaglia non può nulla. I palloni a disposizione sono davvero pochi, ne sbaglia qualcuno, al servizio non riesce a dare la sterzata che tutti si aspettavano e purtroppo manca anche la sua consueta grinta che infonde alla squadra. La formazione capisce che c’è poco da fare ed è anche quasi inutile combattere. Il nostro opposto chiuderà con soli 9 punti (42% in fase offensiva).

 

FILIPPO LANZA: 4. Inizia bene (il primo pallone a terra porta la sua firma), ma poi sparisce piano piano dal campo. Non riesce mai a mettere in difficoltà la ricezione avversaria, picchia davvero troppo poco ed è anche abbondantemente sotto i suoi standard. Chiuderà con 7 punti all’attivo, in una serata certamente da cancellare. Ha sostituito Kovar con una grande prova contro l’Australia, ma ieri sera è arrivata l’inattesa controprestazione.

SIMONE PARODI: 4. Discorso praticamente identico al suo compagno di reparto. Il nostro schiacciatore non ha molte occasioni, le poche che gli arrivano tra le mani vengono raramente concretizzate. Ha un bel sussulto sul finire del secondo set, quando gli azzurri hanno provato a pareggiare. Sette punti (due muri), con però una buona ricezione (78%).

 

DRAGAN TRAVICA: 4. Non convince per nulla la sua gestione di gioco. Si era capito che le bocche da fuoco facevano fatica contro il muro brasilero e contro la loro eccellente ricezione. Troppo spesso ha fornito palloni che dovevano essere tirati dritto per dritto, rendendo il gioco facilmente prevedibile ai nostri avversari che hanno avuto vita ancora più facile. Viene sostituito a metà del secondo set da…

MICHELE BARANOWICZ: 5. Qualcosa migliora in cabina di regia, ma il match è ormai compromesso e la situazione era troppo difficile per essere raddrizzata. Il nostro palleggiatore ha fatto vedere anche un paio di cose interessanti, ma la serata è nera.

 

MATTEO PIANO: 3. Irriconoscibile. Nel primo set è un fantasma in campo. Berruto se ne accorge e lo toglie immediatamente.

SIMONE BUTI: 6,5. Il migliore in campo, in una serata che rappresenta il punto più basso degli ultimi due anni di gestione Berruto. Non è titolare, subentra a Piano, e dimostra di meritarsi la maglia azzurra. Il centrale è l’unico a esibire una prestazione convincente in attacco (10 punti), trovando addirittura il 77% in fase offensiva. A muro non eccelle e purtroppo è tutto inutile.

EMANUELE BIRARELLI: 6. Il capitano firma l’unico ace azzurro e un muro. Affianca Buti, al centro sostanzialmente ci salviamo retti da due bei pilastri. Ma tutto attorno il castello crolla.

 

SALVATORE ROSSINI: 4. Affonda letteralmente sotto i colpi di Wallace, Lucas, Murilo. Il 48% in ricezione è l’espressione numerica della partita negativa del nostro libero. Granitico contro gli USA, si è sciolto contra la potenza dei Campioni del Mondo, purtroppo non aiutato dal muro che gli ha complicato un compito già molto difficile.

LUCA VETTORI: S.V. Subentra solo nel drammatico finale del primo set, dove si concretizza l’imbarazzante 25-11 verdeoro (riesce a segnare un punto). Quando eravamo sull’oro della disperazione andava sicuramente buttato nella mischia, magari provando il modulo con Zaytsev schiacciatore. Sotto 2-0, si doveva rischiare il tutto per tutto.

LUIGI RANDAZZO: S.V. Pochi scambi, anche per lui nell’umiliante primo set.

Non entrati: JIRI KOVAR, ANDREA GIOVI, SIMONE ANZANI.

 

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