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Tuffi: Coppa del Mondo senza podi per l’Italia. Ora Berlino

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Si è conclusa senza podi per l’Italia la diciannovesima edizione della Coppa del Mondo di tuffi, disputata negli scorsi giorni a Shanghai. Miglior risultato il settimo posto nella finale individuale da 3 metri conquistato da Tania Cagnotto, con la medaglia alla portata dopo tre rotazioni e sfumata per una sbavatura in ingresso nel doppio e mezzo ritornato. 339 il punteggio della bolzanina, comunque di altissimo livello e nettamente il primo delle atlete europee che sembrano non reggere il suo passo. Per competere con il resto del mondo – Cina a parte, fanno paura Canada, Australia e Messico – non si può più sbagliare, come dimostrato anche dall’ottava piazza ottenuta nel sincro con Francesca Dallapè in cui le azzurre sono argento mondiale in carica.

Le gerarchie sono realmente cambiate in dodici mesi? No, semplicemente il livello si è alzato e per salire sul podio in ogni gara internazionale bisogna ridurre al minimo ogni imprecisione. In ottica Europei di Berlino (18-24 agosto) l’ottimismo non manca, ma per puntare a Rio 2016 servirà rasentare la perfezione. E le due azzurre hanno già dimostrato di poterlo fare in passato, seppur sfortunatamente mai in occasione di Giochi Olimpici. Il Brasile aspetta, anche se prima ci saranno i Mondiali 2015 di Kazan, un’altra edizione di Coppa del Mondo e le consuete World Series primaverili. Adesso, dunque, la mente è rivolta verso Berlino. Tania Cagnotto in stagione ha saltato sempre su ottimi livelli, forse già in uno stato di forma troppo avanzato a marzo quando fu terza a Dubai con quasi 360 punti a sole cinque lunghezze da Wang Han. Ora che si avvicina il grande appuntamento continentale i prodromi per confermare le tre medaglie di Rostock 2013 ci sono tutti, pure con qualche speranza in più di tripletta d’oro. Ma per scaramanzia meglio non pensarci ora.

Quel che resta di Shanghai è quindi il gap con il resto del mondo da ricucire al più presto e l’ottima prestazione di Francesco Dell’Uomo nella finale della piattaforma maschile. Pur con coefficienti di difficoltà inferiori rispetto ai big della specialità, l’azzurro si è classificato ottavo sfruttando gli errori dei rivali – tanti, ad essere sinceri – ed eseguendo al meglio i suoi tuffi. E in vista degli Europei i 437.50 punti di ieri possono essere ulteriormente incrementati, perché l’avvitamento si può migliorare ancora e di certo non vi sarà la stanchezza per tre gare (eliminatoria, semifinale e finale) in un solo giorno. E’ tornato il vero Dell’Uomo? L’infortunio alla mano che l’ha limitato nel 2013 è ormai un ricordo: il futuro può brillare ancora, magari inserendo un paio di tuffi più complicati. A 27 anni il tempo non manca.

Per quanto riguarda gli altri componenti della spedizione azzurra in Cina, sfortunate eliminazioni in semifinale per Maria Marconi (80 centesimi) e Noemi Batki (5 punti): la stanchezza per l’assenza di pause ha giocato un ruolo fondamentale, sebbene forse la condizione non fosse ancora al top per preparare al meglio gli Europei. Lo stesso vale per Maicol Verzotto, autore di un evidente errore in ingresso nel sincro da 10 metri che ha pregiudicato la qualificazione alla finale della settima coppia di Barcellona 2013. A Berlino, però, sarà tutta un’altra storia.

 

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francesco.caligaris@olimpiazzurra.com

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