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Rugby femminile, Mondiali 2014: la Nuova Zelanda per il pokerissimo

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Al centro di Ovalia, per due settimane, ci saranno loro. A partire da domani, il meglio del rugby femminile scende in campo in Francia per i Mondiali, giunti alla settima edizione. Tra possibili riconferme, desideri di rivincita e voglia di stupire, al Centro di Marcoussis e allo Stade Jean-Bouin di Parigi non mancherà lo spettacolo. Clicca qui per il calendario e gli orari delle partite.

La favorita numero uno, indiscutibilmente, è la Nuova Zelanda, per ovvi motivi. Le Black Ferns sono campionesse del mondo da quattro edizioni, dopo due Coppe di adattamento. Dal 1998, però, non c’è stata più storia: gli Stati Uniti prima e l’Inghilterra poi, per tre volte consecutive, hanno dovuto arrendersi in finale ad una macchina (quasi) perfetta, in grado di vincere l’88% dei match internazionali giocati. Le uniche ad aver messo sovente i bastoni fra le ruote alle neozelandesi sono proprio le inglesi, capaci di sconfiggerle addirittura sette volte su 22 confronti, statistica che la rende la naturale prima antagonista delle dominatrici oceaniche. La nazionale britannica ha raggiunto la finale in sei edizioni su sette, oltre ad avere un record di vittorie internazionali di poco inferiore a quello delle Black Ferns (84%).

Nella griglia di partenza, dalla seconda fila partirà la vincitrice del Sei Nazioni 2014, la Francia padrone di casa. Les Bleus vorranno sfatare il tabù della semifinale, in cui si sono sempre fermate ad eccezione del 1998, quando uscirono ai quarti. Considerando il fattore casa, sembrerebbe l’anno buono per compiere il fatidico passo in avanti, Australia permettendo. Il sorteggio, infatti, ha voluto che due delle semifinaliste del 2010 si incontrassero già nel girone, con il concreto rischio che una delle due possa rimanere fuori dalle prime quattro, anche se molto probabilmente la migliore seconda dei tre raggruppamenti uscirà proprio dallo scontro tra transalpine e Wallaroos. Entrambe, però, dovranno guardarsi dal Canada, inserito nella Pool A insieme a Samoa e Spagna (oltre che all’Inghilterra), quest’ultima carnefice dell’Italia nella partita decisiva delle qualificazioni e, insieme alle isolane, senza chance di raggiungere le semifinali. Spiragli, invece, per Irlanda e Stati Uniti, mentre appaiono senza scampo Kazakistan, Sud Africa e Galles.

I gironi

Pool A: Inghilterra, Canada, Spagna, Samoa
Pool B: Nuova Zelanda, Irlanda, USA, Kazakistan
Pool C: Francia, Sud Africa, Australia, Galles

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daniele.pansardi@olimpiazzurra.com

Foto: teakdoor.com

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