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Judo: Mario Petrosino bocciato, interviene anche Napolitano. L’eterno dilemma tra scuola e sport

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Mario Petrosino, judoka diciassettenne, è uno dei tanti giovani italiani che si trovano in una situazione a volte drammatica: quella di dover conciliare l’impegno scolastico con la passione sportiva. Il dramma, in realtà, non deriva dal tempo speso per svolgere entrambe le attività, ma piuttosto da quell’ostracismo troppo spesso praticato dagli insegnanti che tendono ad essere poco comprensivi nei confronti di chi vuole applicare alla lettera il detto latino mens sana in corpore sano.

Mario, ragazzo di Scampia allievo del maestro Gianni Maddaloni, si è distinto quest’anno nell’European Cup Cadetti portando a casa tre medaglie di bronzo: a Zagabria (Croazia), nel mese di Marzo, a Coimbra (Portogallo) in Aprile, ed infine a Teplice (Repubblica Ceca) lo scorso Maggio. Per ottenere questi risultati, ai quali bisogna aggiungere la partecipazione ai Campionati Europei cadetti di Atene, però, bisogna andare in giro per l’Europa, e quindi saltare qualche giornata di scuola: troppe, secondo gli insegnanti dell’Istituto I.T.I.S. Galileo Ferraris di via Labriola a Napoli, che ne hanno decretato la bocciatura.

Il suo caso è stato messo in risalto dal campione di nuoto paralimpico Gianluca Attanasio, noto anche come blogger, che ha inoltrato una lettera direttamente al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Lo stesso capo di stato ha poi deciso di inoltrare la lettera al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, nel tentativo di cercare una soluzione.

Proprio il maestro Gianni Maddaloni, dal quale Mario Petrosino ha appreso la nobile arte del judo, ci aveva inviato una lettere sull’argomento lo scorso Giugno, che vi invitiamo a rileggere in forma integrale cliccando qui, visto che il rapporto tra scuole e sport resta una grave mancanza del sistema italiano, che colpisce i giovani atleti di tutte le discipline.

Da parte nostra non possiamo che esprimere una speranza: che il caso di Mario Petrosino valga da esempio e che da parte degli insegnanti e delle strutture scolastiche ci sia un atteggiamento differente per coloro che un giorno potrebbero far gioire anche gli stessi professori con le loro vittorie sportive, che valga come monito “per iniziare un percorso scolastico – sportivo per chi crede nei valori sani dello sport applicati alla cultura dello studio, per chi vuole una giusta istruzione pubblica pur avendo la possibilità di coniare un sogno fatto di una vita di sacrifici“, come ci scrisse il maestro Gianni Maddaloni.

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