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Atletica, Europei 2014 – Italia, le pagelle della prima giornata: super Del Buono, ok Grenot, shock Greco

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Si è appena conclusa la prima giornata degli Europei 2104 di atletica leggera, in corso di svolgimento a Zurigo (Svizzera). L’Italia ha schierato ben 25 atleti, ma è un bilancio a due facce. Di seguito le pagelle a tutti gli azzurri.

 

FEDERICA DEL BUONO: 8. La nota lieta di giornata. La figlia d’arte accede alla finale dei 1500m con relativa tranquillità, concludendo la propria batteria al terzo posto in un buon 4:10.47 (suo terzo tempo di sempre in carriera). Da ammirare la condotta di gara: non si accontenta di essere tra le prime otto (i tempi avrebbero garantito il ripescaggio, vista la lentezza della prima serie) ma vuole impressionare. E ci riesce, tenendo addirittura il passo di Sifan Hassan fino ai 200m finali.

 

DANIELE GRECO: 2. Non tanto all’atleta, quanto alla sua gestione. Aveva chiaramente dichiarato nella fantomatica intervista al Corriere del Mezzogiorno che non stava bene, che oltre alla peritendinite c’era anche un’infiammazione, che il suo tendine d’Achille non era al top. Ripetiamolo ancora: non andava portato, andava preservato e curato meglio. Negli ultimi 17 mesi (clicca qui per saperne di più) ben tre infortuni, due ko nei riscaldamenti di qualificazioni a Mondiali e Europei, un crac arrivato durante una gara di salto in lungo…

 

LIBANIA GRENOT: 8. Voto molto alto per l’atteggiamento dimostrato e per la condizione fisica che pare davvero al top. La Panterita Seconda in batteria, con 51.90. Parte molto bene, gara giudiziosa, lineare e senza strappi. Una passeggiata tranquilla, mostrando una buona condizione fisica. Ma Christine Ohuruogu è infinita: la Campionessa Olimpica e Mondiale stampa 51.40, facendo capire che per tutta la stagione si era nascosta. Tiene il passo di Libania e poi la sorpassa all’ingresso sul rettilineo.

 

MARZIA CARAVELLI: 6,5. Benissimo in mattinata, con una prova convincente che la porta sotto i 13’’ per la prima volta in stagionale (ed è anche la prima italiana a riuscirci in un 2014 non superlativo). Il 12.98 dell’ora di pranzo ci fan ben sperare. La semifinale è rovinata da un errore sul primo ostacolo che le compromette il tempo (13.06). Alla fine si entrava in finale con 12.95, tempo assolutamente alla sua portata.

 

FABRIZIO DONATO: 7. La qualificazione alla finale era una semplice formalità per il bronzo olimpico e così è stato. Il laziale salta con facilità 16.64 al secondo tentativo e strappa il pass in settima posizione. Non male la forma fisica e il gesto tecnico, ma l’impressione è che manchi ancora qualcosina per le medaglie. I francesci Compaoré e Rapinier, il russo Adams, il cagnaccio Evora, sembrava avere quel picco in più dell’azzurro. Ma è in lotta fino all’ultimo.

 

YURI FLORIANI: 7. Sempre integro, raramente sbaglia la gara ed è sempre tra i più brillanti della spedizione. Molto tonico nella batteria dei 3000m siepi, conduce una gara di testa per i primi 2km per poi rimanere comunque nelle posizioni di vertice. Viene premiato con il terzo posto conclusivo (8:33.05): lo rivedremo in finale dove cercherà di prendere qualche punto. Intanto riscattato il deludente Mondiale 2013.

 

FABRIZIO SCHEMBRI: 6,5. La fortuna aiuta gli audaci. Il comasco salta 16.52, proprio come il britannico Julian Reid ma l’azzurro ha una seconda misura migliore (16.47 contro 16.32) e acciuffa la finale con l’ultimo posto utile. Altra prova di sostanza e altro ingresso internazionale tra i 12, dopo quello ai Mondiali 2013.

CHIARA BAZZONI: 6+. In una batteria non facile conclude al quinto posto dietro a una campionessa accreditata come Tatyana Veshkurova, sfruttando al meglio un bellissimo finale. 52.19 e semifinale agguantata con lo stagionale.

LEONARDO CAPOTOSTI: 6. Accede alle semifinali dei 400m ostacoli con una prova tranquilla: 50.45, quarto posto in batteria.

AUDREY ALLOH: 6. Semifinale sui 100m, agguantata con rabbia grazie a una seconda parte di gara da turbo che riscatta una brutta uscita dai blocchi.

IRENE SIRAGUSA: 6. Realizzato l’obiettivo: semifinale dei 100m, su cui è stata schierata solo all’ultimo. 11.47, penultimo tempo di ripescaggio.

DELMAS OBOU e FABIO CERUTTI: 6. Anche per i due velocisti azzurri obiettivo realizzato: accesso alla semifinale dei 100m, tra l’altro senza passare dalla roulette dei ripescaggi: terzo (10.32, stagionale) e quarto (10.40) nelle rispettive serie.

 

GIORDANO BENEDETTI: 5. Che brividi. Accede alla semifinale solo con il quarto e ultimo tempo di ripescaggio. Sbagliata tutta la sua tattica di gara: partenza lenta, ultimo posto ai 200 metri, poi deve sgomitare, riesce a uscire nel finale e a strappare il pass per due soli centesimi. Un uomo che lotta per la finale non può comportarsi così male.

MATTEO GALVAN: 5. Ok, strappa la qualificazione alla semifinale (minimo sindacale per un atleta del suo livello) ma non ci è piaciuto per niente. Parte discretamente, poi fatica da metà gara in poi. Fortunatamente lo salva il colpo di reni e strappa la qualificazione con un alto 44.64, ultimo tempo di tutti gli ammessi alla semifinale.

DAVIDE RE e LORENZO VALENTINI: 5. La semifinale era davvero molto difficile da raggiungere ed è quasi un paradosso che dicono addio agli Europei pur realizzando tempi migliori di Galvan. I piazzamenti li tradiscono e il ripescaggio non li premia: 46.34 e 46.61 i loro tempi.

MARIA ENRICA SPACCA: 5. Eliminazione nelle batterie dei 400m: sesta nella sua serie (53.41).

MARGHERITA MAGNANI: 5. Stava correndo bene la sua batteria dei 1500m, poi inciampa al suono della campana (o viene toccata, nemmeno lei lo ha capito). Non riesce più a recuperare. La sua colpa è nell’essersi un po’ intruppata nel gruppetto. Decima posizione (4:17.19).

ROBERTA BRUNI e SONIA MALAVISI: 4. Tutti si aspettavano una bella prova, con una qualificazione tra l’altro che era alla portata (4.45, misura realizzata da Roberta due settimane fa e nelle gambe anche di Sonia). Le due 19enni pagano l’emozione

PATRICK NASTI: 4. Prova a fare gara di testa nella sua batteria dei 3000m siepi, ma al minimo cambio di ritmo viene respinto indietro. Eliminato con un tempo di 8:46.80.

TANIA VICENZINO: 4. Non riesce mai a graffiare nel salto in lungo. Risulta spenta e si spinge massimo a 6.22, chiudendo al ventesimo posto. Per qualificarsi serviva realizzare almeno 6.44.

HANNES KIRCHLER e GIOVANNI FALOCI: 3. Bruttissima prova dei discoboli, che veleggiano oltre la ventesima posizione e al di sotto dei 60 metri (59.24, 22esimo; 59.04, 23esimo). Ci si qualificava in finale con 61.51, nulla di impossibile sulla carta.

 

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1 Commento

1 Commento

  1. alebi

    13 Agosto 2014 at 09:22

    Non mi va di giudicare chi non ha ancora ultimato le gare, dico solo che nel complesso non è andata male, chi doveva passare è passato, alcuni anche gestendosi bene (Floriani), altri un bel po’ fortunati (e speriamo ripaghino la fortuna mostrando il loro valore).

    La Magnani onestamente le ho visto sbagliare la prima gara in carriera. Il ritmo era veramente lento e come sempre in questo caso si rischia troppo. Considerando la sua esperienza forse doveva osare di più, ma non mi sento comunque di bocciarla, ha sempre dimostrato ben altro piglio.

    I discoboli hanno fatto quello che ci si aspettava… Non riescono proprio mai a tirare fuori la prestazione nella gara importante… Kirchler addirittura peggio che in Coppa Europa (che già non aveva brillato). Non so, questo è il loro valore e andazzo, quindi difficilmente ci si può aspettare di più.

    Sono rimasta un po’ delusa a malincuore dalla Vincenzino. Quest’anno aveva acquisito regolarità sui 6.50 (Coppa Europa, Italiani…). Pensare che bastava anche un po’ meno per passare. Mi spiace proprio.

    Bruni e Malavisi… ahi ahi… il tanto atteso salto di qualità non vuole arrivare. Vero che la Bruni è reduce da una stagione infortunata, perciò non saprei come giudicare questo risultato. Almeno ci ha provato, però spero sia l’ultima gara in cui dobbiamo pararci dietro queste parole… Poi sono sì giovani, ma ormai di esperienza ne hanno (la Malavisi ha già fatto due Coppe Europa), quindi non trovo giusto nascondersi sempre dietro la carta d’identità.

    Nasti gara proprio sbagliata, come gestione e come preparazione. Lui stesso ha detto che alla fine le gambe non giravano più. Per uno che doveva tirarla a tutta per tentare di entrare in finale, non ho proprio visto questo atteggiamento.

    Spacca gara anonima, sono sicura tirerà fuori le unghie per la staffetta (il vero obiettivo delle 400tiste, Grenot esclusa).

    400sti che non si schiodano da tempi anonimi. Il tutto è preoccupante soprattutto in chiave staffetta che dovrà faticare per entrare in finale. Alla fine la dea bendata fa andare avanti il 400tista migliore che però ha corso nel peggior modo… LOL

    In ultimo la Caravelli. Non è una bocciatura totale, alla fine ha corso sub-13 come ci si aspetta da lei (minimo sindacale). Però non è riuscita a ripetersi e questo non va bene. Non ci si può accontentare di correre un solo sub-13… Il livello mostrato non è assolutamente veritiero delle sue potenzialità e per di più in finale si entrava con tempi più che abbordabili. Annata sbagliata, però doveva essere l’annata più importante a stare a sentire la FIDAL. E questo non lo capisco.

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