Fondo
Nuoto, Europei 2014: le pagelle degli azzurri. Vanelli alla pari con i big, ok Cerruti/Ferro
Un quarto e due quinti posti nel nuoto di fondo, prestazioni sempre convincenti nel sincronizzato: la seconda giornata di Berlino 2014 non premia l’Italia con alcuna medaglia, ma non mancano gli spunti.
Federico Vanelli, 7.5: manca la medaglia e il quarto posto fa male. Ma bisogna analizzare più a fondo: era la sua prima gara internazionale, è un classe 1991 e ha nuotato gomito a gomito con chi di podi – anche mondiali e olimpici – ne ha racimolati parecchi in carriera. Quindi c’è e deve esserci ottimismo per il futuro: era una speranza per Berlino, visti i risultati agli Assoluti di giugno, torna a casa a mani vuote. Ma con la consapevolezza di conoscere i punti su cui poter lavorare per vincere negli anni a venire.
Rachele Bruni, 6.5: nuota al meglio, come dichiarato da lei stessa e anche dal proprio ct nel dopo gara, ma le prime quattro sono oggettivamente di un gradino superiore e nulla può la campionessa in carica della 5 chilometri nella prova contro il tempo. Partire come prima, poi, non aiuta affatto.
Matteo Furlan, 6.5: costantemente nel gruppo di testa, chiude quinto in virtù di un paio di scelte errate nell’imbocco delle ultime due boe. Ma c’è, anche lui con i migliori e a significare che il movimento italiano – anche al maschile – lavora bene ed è pronto per esplodere definitivamente.
Simone Ruffini, 5.5: durante la gara è quasi più attivo di Furlan, si fa vedere nel gruppo dei big e tocca vicino alla testa nel terzo passaggio. L’ultimo giro, però, gli è fatale: tante posizioni perse – forse per la stanchezza – e trentesima piazza conclusiva. Stesso voto per Isabella Sinisi e Giorgia Consiglio, autrici di due errori tattici e fuori dalla top ten.
Linda Cerruti/Costanza Ferro, 7.5: solita perfezione, per quanto possa ambire l’Italia nel programma libero dei preliminari del duo. (Stranamente) sono quarte, dietro a Russia, Ucraina e Spagna. Qui ecco la prima novità: iberiche leggermente più indietro del solito, con le azzurre sul collo. Se arrivasse il colpaccio? Fondamentale provarci, poi chissà. E lo stesso vale per la prova a squadre, in cui si vede l’armonia di un movimento sempre più in crescita e voglioso di ribaltare le gerarchie.
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francesco.caligaris@olimpiazzurra.com
Twitter: @FCaligaris
Foto da: Fin/DeepBlueMedia