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Atletica, Valeria Straneo: il regalo di una mamma, la grinta di un highlander. Che argento!

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Coraggiosa, intrepida, indomita. Una ragazzina di 38 anni nel cui cuore batte forte il sacro fuoco dell’arte dell’atletismo. Una sportiva, nel vero senso della parola.

Grintosa come un highlander, quei personaggi infiniti e mai scalfiti dal tempo. Spigliata, ma misurata. Solare, ma contenuta. Generosa, come solo una mamma sa fare. Ci ha pensato lei a regalarci la seconda medaglia in questi Europei. Dopo tre brutte giornate eravamo aggrappati all’eterna promessa Libania Grenot e alla speranza di una nuova magia di Valeria. Ci hanno soddisfatto entrambe e la nostra spedizione assume colori più nitidi.

 

Peccato che la Straneo abbia trovato l’atletica professionistica solo in età così avanzata. A 35 primavere si è messa in mostra e in soli tre anni ci ha regalato un argento mondiale, un argento europeo, una bellissima prestazione alle Olimpiadi. Chissà se avesse iniziato seriamente da ragazza cosa avrebbe combinato…

Non andrà a difendere l’argento ai prossimi Mondiali di Pechino 2015. Ora la sua preparazione sarà focalizzata interamente sulle Olimpiadi 2016, dove davvero dovrà regalarsi l’ultima gioia di una carriera brevissima ma intensissima e super medagliata.

Nonostante gli arcinoti problemi avuti con la milza qualche anno fa (e quante accuse esterne di doping…), nonostante l’infortunio fisico della primavera che sembrava tagliarla fuori, l’alessandrina ha corso proprio la gara che ci immaginavamo e che lei stessa aveva annunciato: sempre in testa, come nel miracolo di Mosca 2013; ritmo alto che ha scremato il gruppo, come l’anno scorso in Russia; staccate una a una tutte le avversarie, proprio come dodici mesi fa; duello aperto con una sola rivale, film già visto.

Quest’anno non c’era la Kiplagat, ma la francese Duanay, sorprendente 40enne, mai sul podio in manifestazioni internazionali ma grande protagonista del cross e delle Grandi Maratone. Non arriverà l’attacco kenyota, ma quello francese. E Valeria sarà costretta ad alzare bandiera bianca, anzi d’argento.

L’oro era a un passo, come ha ammesso lei stessa, ma va benissimo così. Perché ci hai ancora regalato 2h25:27 di grande show, con personalità, autorità, coraggio, abilità tecnica, solidità su quelle salite ammazza gambe. Perché ci hai provato e non hai mai mollato, perché ci hai fatto sognare per tutta la mattinata, appesi ai tuoi talloni, avvinghiati ai tuoi polpacci. Grazie, Mamma d’Italia.

 

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