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Nuoto, Europei 2014: le pagelle degli azzurri. Paltrinieri e Cagnotto fuoriclasse

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BERLINO – Due ori e due bronzi, è grande Italia a Berlino tra nuoto e tuffi. Le pagelle degli azzurri impegnati oggi: non sono mancate emozioni, gioie e delusioni.

 

Gregorio Paltrinieri, 9.5: meraviglioso! Oro e record europeo, primo nel continente a scendere sotto i 14’40”. Campione vero, solido, determinato. Sa benissimo cosa deve fare e si capisce da subito che la sua gara non riserverà sorprese. Arriva un successo netto impreziosito da un risultato di valore assoluto. E non è finita qui.

Gabriele Detti. 7: parte baldanzoso, quasi volesse tenere il ritmo dell’amico rivale Paltrinieri, poi tra gli 800 e i 1100 paga un conto salatissimo facendosi riprendere da Joenson e Lelliot. Però ha la forza di reagire e di staccare l’inglese. E’ la prima medaglia europea, un bronzo che per lui come primo alloro porta fortuna. In attesa di scalare i gradini del podio.

Arianna Castiglioni, 8.5: che bello vedere una giovane sbarazzina sul podio europeo alla prima partecipazione. Che fosse da corsa se ne erano accorti tutti ma gestire la tensione di una finale del genere a 17 anni non è facile e lei ha affrontato con leggerezza e determinazione una gara difficile.

Filippo Magnini, 7: sta bene e si vede. Un grande avvio, poi il calo inevitabile, figlio anche delle fatiche di ieri per tenere dietro D’Arrigo. Il tempo è discreto il piazzamento un po’ meno ma va bene così.

Federico Turrini, 6.5: la finale nei 200 misti è già un buon risultato. Partenza stentata che lo mette fuori dal giro medaglie, seconda parte migliore ma frutta solo un sesto posto.

Luca Pizzini, 7.5: la finale dei 200 rana non era così scontata Arriva con una discreta prestazione che lascia ben sperare per la gara di domani dove le medaglie sono inarrivabili ma l’azzurro si può migliorare ulteriormente.

Matteo Pellizzari, 7.5: in pochi avrebbero scommesso sulla finale dei 200 farfalla. Lui conferma il suo stato di forma già mostrato agli assoluti e centra il bersaglio grosso. Domani venga quel che venga.

Niccolò Bonacchi, 4: tanto rumore per nulla. Agli assoluti aveva illuso tutti, anche se stesso. A Berlino doppia finale fallita e tanto rammarico. Bisognerà analizzare cosa non ha funzionato perché il talento c’è.

Aurora Ponselè, 5: è vero, le energie scarseggiavano per le fatiche del fondo ma allora perché impostare una gara con un passaggio troppo veloce agli 800 per poi crollare nel finale? Peccato perché in finale sarebbe potuta essere protagonista.

Martina Rita Caramignoli, 6: preferisce i 1500, è vero ma stavolta negli 800 strappa con i denti la finale. Rimonta su Ponselè e ingresso per pochissimo. Domani ci proverà ma l’obiettivo plausibile è il quinto o sesto posto.

Tania Cagnotto, 9.5: rasenta la perfezione, il 10 le sfugge solo perché non domina la gara ma ci fa soffrire fino all’ultimo tuffo. Poi sfodera la prestazione da campionessa vera nell’uno e mezzo rovesciato, il suo marchio di fabbrica. Punteggio altissimo in eliminatoria, ottima anche la finale. Tredicesimo oro continentale della carriera, ventesima medaglia europea. I numeri non la descrivono abbastanza. E’ immensa.

Maria Marconi, 8.5: più di così non poteva fare. Una gara ottima, senza sbavature dopo i due errori della mattinata, ma anche senza medaglia. La sfortuna della romana non ha limiti, ma questa volta davvero non può recriminarsi niente. Il fato le è contrario, ma ci sono i 3 metri per tentare il riscatto. Così il suo tecnico Domenico Rinaldi a fine gara: “È frustrante vedere che pur allenandosi al meglio non cambia nulla. Quest’anno abbiamo lavorato sulla tenuta di gara e infatti oggi si è visto: nessun errore, cinque tuffi molto puliti e ben eseguiti. Purtroppo non è bastato, Maria è colpita da una sfortuna indescrivibile“.

Francesco Dell’Uomo e Maicol Verzotto, 6: finale ok, con un punteggio positivo ma ancora troppo distante dai principali rivali. I coefficienti penalizzano sempre gli azzurri, che non riescono a risalire la classifica neanche quando gli altri sporcano i propri tuffi. Il dolore fisico di Verzotto, poi, si palesa soprattutto in eliminatoria: segnale non incoraggiante in vista dell’individuale.

 

Enrico Spada e Francesco Caligaris

 

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Foto da: Fin DeepBlueMedia

1 Commento

1 Commento

  1. Luca46

    20 Agosto 2014 at 22:38

    Come si fa a non dispiacersi per Maria Marconi, sta volta davvero non ha commesso errori, ancora però qualche bricciola di punto le è stato fatale. La strada è questa, non deve scoraggiarsi. Speriamo già dai 3 metri.

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