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Basket: Gigi Datome, uomo e capitano vero

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Le qualificazioni all’Europeo del prossimo anno sono state fino a questo momento esaltanti per la nostra nazionale e uno dei principali artefici di tutto questo è il nostro straordinario capitano, Gigi Datome. Nell’esaltare la figura del sardo non si può parlare solo in termini di cifre e quindi citare i suoi punti, rimbalzi o assist, ma bisogna andare a scavare nel ruolo che Gigi ricopre all’interno del gruppo: l‘ala dei Pistons è l’anima, la guida dentro e fuori dal campo, il motore dell’Italia di Simone Pianigiani. La rimonta con la Russia non ha avuto inizio dalla sua bomba del pareggio sul 55pari, ma da un rimbalzo offensivo catturato in precedenza e da una straordinaria difesa nel successo possessivo. Tante piccole cose, che rendono grande il nostro capitano.

Doveva essere l’estate del riscatto, quella dove Datome doveva dimostrare a tutta Detroit di non essere solo un giocatore da garbage time e da ultimi minuti, ma di potersi ritagliare un ruolo importante nelle rotazioni dei Pistons. Un’estate di rivincite personali dopo un anno trascorso per lo più in panchina, a rodersi forse anche il fegato perchè al suo posto trovavano, ingiustamente vorrei sottolineare, altri compagni che non disponevano del suo talento. Anche quando tutto andava storto nessuno ha pensato a quel ragazzo italiano in panchina, ma ne siamo certi che Gigi ha saputo tirare fuori il meglio anche da questa stagione, ha saputo crescere ancora come giocatore e soprattutto come uomo, ha provato nuove esperienze e ha portato tutto questo in nazionale. Pianigiani lo scorso anno non ha esitato un secondo a consegnargli in mano lo spogliatoio e anche quest’estate il leader del gruppo azzurro era lui.

Alla nazionale Gigi non ha mai detto di no, ha sempre risposto presente, che fosse un’amichevole o la finale dei Mondiali (magari un giorno giocassimo una partita di tale importante). L’azzurro è sempre stata la sua prima scelta, ancora prima di possibili interessi personali. L’anno scorso poteva giocare la Summer League e mettersi in evidenza maggiormente ed invece scelse l’Europeo in Slovenia, questa estate poteva rimanere a Detroit a lavorare con la squadra per preparare al meglio una stagione fondamentale per la sua carriera ed invece fin dal primo raduno Gigi c’era, pronto a giocare tutte le amichevoli e a trascinare il suo paese lontano.
In un momento storico dove ormai è facile dire no alla convocazione della propria nazionale, il sardo è davvero una rarità e proprio per questo è uno degli azzurri più amati dai tifosi, perchè ha dimostrato di essere non solo un vero capitano, ma soprattutto un uomo vero.

 

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foto di Ciamillo da pagina FB federazione

andrea.ziglio@olimpiazzurra.com

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