Judo
Judo, Mondiali 2014 – Ecco la nouvelle vague al femminile
La prima giornata dei Mondiali di judo 2014 è stata particolarmente interessante per quanto riguarda la categoria 48 kg. Quelle che sembrano essere delle gerarchie ben salde, sono state infatti stravolte dal verdetto del tatami, e le principali artefici di questo terremoto sono state due giovanissime: la francese Amandine Buchard e la giapponese Ami Kondo, entrambe nate nel 1995.
Buchard ha ottenuto il suo primo grande risultato sul finire della scorsa stagione, vincendo a sorpresa il Grand Prix di Abu Dhabi. Quello che poteva essere un fulmine a ciel sereno, si è invece rivelato l’inizio di una carriera che potrebbe rivelarsi sfavillante, come dimostrano il terzo posto al Grand Slam di Parigi e l’argento ai Campionati Europei. Quest’oggi, la francese è stata la prima a creare lo sgomento nel pubblico di Čeljabinsk, eliminando sin dal primo turno la campionessa olimpica Sarah Menezes, tra l’altro già battuta qualche mese fa nel torneo parigino. La sua brillante giornata ha subito una battuta d’arresto solamente nella sfida persa in semifinale contro l’argentina Paula Pareto, brava ad utilizzare quell’esperienza che ancora manca alla sua avversaria. Buchard ha saputo comunque sconfiggere due ossi duri come l’ucraina Maryna Cherniak e soprattuto la padrona di casa Alesya Kuznetsova nell’incontro per il bronzo.
Ami Kondo, solamente un paio di mesi più “anziana” della francese, non era di certo fra le judoka più conosciute al di fuori del Giappone prima di oggi. La sua vittoria al Grand Slam di Tokyo, infatti, non era stata presa in considerazione quanto dovuto, vista la presenza di altre due nipponiche di altissimo livello nella stessa categoria: Haruna Asami ed Emi Yamagishi. L’infortunio di Asami le ha aperto uno spiraglio, ma lei ha saputo spalancare la porta della competizione iridata battendo proprio Yamagishi nella finale dei campionati nazionali. Quest’anno poi, ha ottenuto anche due bronzi ai Grand Prix di Düsseldorf e Budapest. Ma l’apoteosi è arrivata proprio al momento giusto, con un titolo iridato che l’ha vista sconfiggere tutte atlete di altissimo livello, in particolare la campionessa uscente Urantsetseg Munkhbat (Mongolia).
Queste due giovani judoka meritano ‘attenzione non solamente per i risultati ottenuti a questa età, che fanno di loro due pedine sicure su cui puntare per i prossimi anni, ma anche per essere arrivate da out-sider a questi Mondiali, senza una posizione da teste di serie e con un sorteggio che non le ha di certo risparmiate. Un esempio che può essere utile per dare coraggio a tutte quelle judoka che si troveranno in situazioni similari nelle prossime giornate, come sarà domani per Odette Giuffrida.
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RISULTATI
DAY 1 – MEDAGLIERE
CONVOCATI
ITALIA – GIAPPONE – FRANCIA – BRASILE – CUBA – GEORGIA – KAZAKISTAN – POLONIA – RUSSIA– GERMANIA – OLANDA – COREA DEL SUD – MONGOLIA – CINA
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Immagine: IJF
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