Judo, Mondiali 2014: Ebinuma e Kelmendi si confermano campioni

Se la prima giornata dei Mondiali di judo 2014 è stata quella delle novità, la seconda è stata quella delle conferme, visto che sia nella categoria 52 kg femminile che in quella 66 kg maschile i campioni uscenti hanno conservato il titolo iridato.

Tra gli uomini, il ventiquattrenne giapponese Masashi Ebinuma ha ottenuto il suo terzo titolo mondiale consecutivo dopo quelli di Parigi 2011 e Rio de Janeiro 2013: una striscia interrotta solamente in occasione delle Olimpiadi di Londra, dove ha comunque conquistato la medaglia di bronzo, se si escludono le sconfitte in occasione dei Campionati Giapponesi. Terzo nella competizione nazionale quest’anno, infatti, Ebinuma è stato convocato più per il suo palmarès che per quanto fatto vedere quest’anno. In finale, il campione in carica ha sconfitto l’idolo di casa Mikhail Pulyaev con uno splendido ippon dopo 1’52” di combattimento. Il russo non è riuscito ad interrompere il digiuno di medaglie d’oro del suo Paese, ma a 27 anni sembra aver raggiunto l’apice della propria carriera, conquistando il primo podio iridato pochi mesi dopo il primo bronzo europeo.

La Russia ha potuto festeggiare anche un’altra medaglia al maschile, il bronzo di Kamal Khan-Magomedov, che ha conquistato il podio grazie ad uno yuko messo a segno contro il campione europeo in carica, il francese Loïc Korval. Anche per lui, classe 1986, si tratta della prima medaglia mondiale in carriera. Diverso il discorso per l’ucraino Georgii Zantaraia, da alcuni indicato addirittura come il favorito ed infatti capace di dare molto filo da torcere ad Ebinuma ai quarti di finale: il ventiseienne, classificatosi a sua volta terzo, ha ottenuto la sua quinta medaglia mondiale, tra le quali spicca l’oro vinto a Rotterdam, nel 2009.

A dominare il torneo della categoria 52 kg è invece stata la kosovara Majlinda Kelmendi, che continua così la sua striscia di imbattibilità che dura oramai da sedici mesi e conferma la sua netta superiorità nei confronti di tutte le altre judoka della sua categoria di peso. L’atleta classe 1991 raccoglie così il suo secondo titolo mondiale, al quale può aggiungere quello di campionessa europea conquistato quest’anno a Montpellier. La sua vittima, in finale, è stata la rumena Andreea Chițu, sconfitta con uno yuko ed un waza-ari. Per lei si tratta comunque di un grande risultato, ottenuto sugli stessi tatami che le regalarono il titolo europeo nel 2012, considerando che quest’anno non aveva raggiunto la finale in nessuno dei tornei disputati.

Ancora una medaglia per la Russia, che ottiene il suo primo podio al femminile grazie a Natalia Kuziutina, la tre volte campionessa europea che torna su un podio iridato quattro anni dopo l’edizione di Tokyo, quando fu bronzo proprio come quest’oggi. Assieme a lei, in terza posizione, si è classificata la brasiliana Erika Miranda che si conferma sul podio dopo l’argento vinto in casa l’anno scorso dopo la vittoria nel derby latinoamericano con la cubana Yanet Bermoy Acosta.

Giornata di certo non positiva per i colori azzurri, visto che nessuno dei due judoka impegnati oggi ha superato il secondo turno. Elio Verde ha quindi sfidato il kazako Sergey Lim, atleta di buon livello, già campione asiatico nel 2012, che non ha avuto troppe difficoltà ad immobilizzarlo a terra ed ottenere un ippon dopo venti secondi di osaekomi. Odette Giuffrida, invece, ha praticamente ripetuto il percorso dell’anno scorso: dopo aver superato il primo turno contro l’esperta slovena Petra Nareks, l’azzurra ha trovato la futura medaglia d’argento Andreea Chițu, che l’aveva battuta anche a Rio de Janeiro agli ottavi di finale.

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Immagine: IJF

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giulio.chinappi@olimpiazzurra.com