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Judo, Mondiali 2014 – La perseveranza di Edwige, aspettando la medaglia

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Ancora una volta, Edwige Gwend ha conquistato un quinto posto in una grande rassegna internazionale, finendo ai piedi del podio. Ancora una volta, sarà probabilmente lei a regalare all’Italia il miglior risultato tra tutte le categorie individuali maschili e femminili. Ancora una volta, la quinta in altrettanti scontri diretti, l’azzurra è stata battuta dalla francese Clarisse Agbegnenou, per poi finire nella posizione più amara, come agli Europei di Budapest 2013 e di Montpellier 2014.

Partendo da questi pochi dati, si possono fare diverse considerazioni. Innanzi tutto, a discapito di coloro che vorrebbero far passare Edwige Gwend per un’eterna piazzata, vanno fatte notare alcune cose. La judoka nativa del Camerun ha già delle medaglie importanti in bacheca: agli Europei del 2011, infatti, conquistò l’argento individuale, battuta solamente dall’olandese Elisabeth Willeboordse, e contribuì alla medaglia d’oro vinta dall’Italia nella prova a squadre femminile. È vero, da allora un risultato del genere non è più arrivato, ma la collezione di risultati da top 5 delle ultime due stagioni sottolineano come Gwend sia oramai costantemente tra le migliori interpreti mondiali della categoria 63 kg, fatto ribadito anche dalla decima posizione del ranking mondiale. A toglierle le medaglie, quest’anno, sono state la polacca Agata Ozdoba, meteora che probabilmente ha vissuto la sua giornata di grazia agli Europei, come dimostra la sua prova anonima quest’oggi, e la giapponese Miku Tashiro, giovane leva della scuola nipponica verosimilmente destinata a diventare una stella del judo internazionale.

Quest’anno, poi, Edwige Gwend ha realizzato ulteriori miglioramenti, come dimostrato in particolare al Grand Prix di Tbilisi, dove ha sconfitto l’israeliana Yarden Gerbi, campionessa mondiale 2013 e quest’oggi medagliata d’argento. In fin dei conti, l’unica judoka che l’azzurra sembra davvero soffrire è proprio Agbegnenou, ma non è un problema solo suo, visto che la francese non ha perso nessun incontro quest’anno. E ancora, va detto che oggi, forse per la prima volta nei cinque incontri disputati dalle due, Gwend è riuscita a rivaleggiare ad armi quasi pari con la neocampionessa mondiale, perdendo solamente per uno yuko. Un’inezia, guardando a come la stessa Agbegnenou avrebbe poi asfaltato Gerbi in finale.

Un altro punto importante è invece rappresentato da una considerazione generale sul judo italiano. Come stanno confermando i risultati di questo Mondiale, nonostante i miglioramenti fatti rispetto all’anno scorso, il movimento italiano è ancora lontano dal poter competere con quello dei Paesi leader del judo mondiale. Gwend rappresenta un’eccezione, visto che al momento è l’unica che riesce costantemente a stare al livello delle massime interpreti internazionali (quest’anno si è classificata tra le migliori cinque in tutti i tornei da lei disputati), e va quindi ritenuta come la miglior esponente del judo azzurro. Se le medaglie non arrivano, non è di certo colpa sua, ma piuttosto del fatto che l’Italia possa puntare su pochi elementi di alto livello, come ammesso implicitamente dagli stessi tecnici federali, che non hanno riempito tutto il contingente a loro disposizione per la competizione iridata.

La costanza di rendimento di Edwige Gwend va dunque considerata come un esempio al quale tutti gli altri componenti della squadra azzurra devono aspirare. E prima o poi, ne siamo convinti, tornerà su un podio di una grande competizione internazionale, sperando che magari il sorteggio la piazzi dal lato opposto rispetto ad Agbegnenou.

 

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DAY 4/2

CONVOCATI
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RUSSIA – GERMANIA – OLANDA – COREA DEL SUD – MONGOLIA – CINA

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Immagine: EJU

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giulio.chinappi@olimpiazzurra.com

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