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Canottaggio, La Mura durissimo: “Bisogna lavorare tanto, non tutti l’hanno capito…”

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Il Mondiale di canottaggio non ha riservato grosse soddisfazioni all’Italia, con la sola medaglia ‘olimpica’ conquistata dal doppio senior di Fossi-Battisti. Troppo poco per un movimento che solo nella passata stagione centrava sei finali olimpiche e, soprattutto, dava l’impressione di trovarsi all’inizio di un ciclo vincente.

Ora sarà tempo di riflessioni, con il presidente federale Giuseppe Abbagnale che promette modifiche, ma non ribaltoni, come ha dichiarato alla Gazzetta dello Sport: “Confermo assolutamente la fiducia al direttore tecnico, il Progetto Azzurro che mi ha fatto vincere le elezioni è proiettato alle Olimpiadi di Rio, là faremo le valutazioni opportune anche se sono sicuro che arriveremo preparati e con l’opportunità di fare bene”. Poi un messaggio neanche tanto velato agli atleti: “Dobbiamo recuperare la cultura del lavoro, la maglia della nazionale non può essere il punto d’arrivo“.

Non usa giri di parole neppure il dt Giuseppe La Mura, il quale invoca una maggiore propensione al sacrificio da parte dei canottieri: “Per puntare all’oro abbiamo davanti delle difficoltà titaniche. Non sono sicuro che questo messaggio sia stato recepito da tutto l’ambiente. C’è troppo uso di luoghi comuni, tipo che il metodo è vecchio, la tecnica superata, che fuorviano gli atleti e minano le loro convinzioni. Bisogna capire se è possibile farsi seguire sulla strada del lavoro, nella giusta qualità e quantità, ma fatto con generosità e intelligenza, con la consapevolezza che l’impresa è ardua e faticosa, dal punto di vista fisico e mentale. Devo capire se questo Mondiale ha intaccato la fiducia degli atleti, bisogna fugare ogni dubbio prima di proseguire per affrontare i prossimi due difficilissimi anni“.

L’impressione, dunque, è che i durissimi (ma fruttuosi…) metodi imposti da La Mura non siano stati sposati appieno da alcuni elementi della squadra. Una ‘frattura’ che andrà ricomposta in tempi brevi: per sognare un’Olimpiade da protagonista, l’Italia ha bisogno del suo dt attuale e di unità d’intenti. Rinunciarvi, si rivelerebbe un clamoroso autogol, se non un atto di rassegnazione al modesto valore attuale.

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federico.militello@olimpiazzurra.com

Foto: Federcanottaggio

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