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Golf | Ryder Cup, FedEx Cup in archivio e Team USA ai voti: le pagelle della stagione

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Con il Tour Championship, ultimo torneo di playoff della FedEx Cup, si è conclusa la stagione sul PGA Tour. I dodici prescelti per la Ryder Cup avranno una settimana di riposo prima dell’attesa sfida di Gleneagles contro l’Europa, per tentare di riportare il trofeo oltreoceano a distanza di sei anni dall’ultima vittoria del 2008.  Il destino ha privato Tom Watson del vincitore della FedEx Cup, Billy Horschel, esploso una settimana dopo l’annuncio delle wild card, ma potrà contare su una squadra indubbiamente di qualità sopraffina. Le pagelle.

Bubba Watson, voto 8,5: semplicemente perfetto fino ad aprile, con due vittorie ed un Masters dominato in lungo e in largo. Il fuoriclasse di Bagdad ha pennellato traiettorie spettacolari con il suo drive per almeno metà stagione, poi un calo fisiologico durato un’intera estate lo ha nascosto al grande pubblico. Il recente secondo posto al BMW Championship lo ha riconsegnato ad alti livelli.
Quinto nella FedEx Cup, secondo nella money list (primo degli americani), due vittorie e otto Top 10..

Rickie Fowler, voto 8,5: è mancato soltanto il successo al fuoriclasse 26enne, capace di entrare nella Top 5 di tutti i quattro Major stagionali. Proprio con il primo, il Masters, Fowler ha dato una svolta al proprio 2014, fin lì opaco e senza acuti. Il californiano è stato il grande protagonista dell’estate, con cinque Top 10 conquistate tra U.S. Open e Barclays Championship, ovvero tra giugno e agosto. L’impressione è che il primo acuto in uno Slam sia prossimo.
Nono nella FedEx Cup, ottavo nella money list, dieci Top 10.

Jim Furyk, voto 7,5: quattro anni senza vincere cominciano ad essere troppi per un golfista navigato come Furyk, soprattutto se il bersaglio grosso continua ad essere mancato per pochi dettagli. Il 44enne conferma come la pensione sia tutt’altro che lontana, ma si conferma anche come l’eterno secondo, con quattro tornei conclusi come primo dei battuti. La sua regolarità, però, non viene scalfita dallo scorrere degli anni.
Quarto nella FedEx Cup, terzo nella money list, undici Top 10.

Jimmy Walker, voto 8,5: sontuoso. Per 36 settimane resta in vetta alla FedEx Cup grazie ad un inizio di stagione da favola. Tre vittorie tra ottobre, gennaio e febbraio. Solo McIlroy come lui sul PGA Tour, il che è tutto dire. E chi si aspettava un inesorabile declino nel corso della stagione ha dovuto ricredersi, perché il 35enne ha stupito tutti con tre Top 10 nei Major ed una grande costanza di rendimento.
Settimo nella FedEx Cup, quarto nella money list, tre vittorie, diieci Top 10.

Phil Mickelson, voto 5,5: il secondo posto conquistato al PGA Championship, unico squillo dell’intero 2014, non può cancellare un’annata nera sotto tutti i punti di vista. Nessuna Top 10, tagli mancati al Masters e al The Players e un gioco largamente insufficiente. Lefty non è mai apparso in grado di reagire, se non durante il quarto Major dell’anno, ad un andamento blando ed anonimo.
68° nella FedEx Cup, 38° nella money list, una Top 10.

Matt Kuchar, voto 7: la regolarità fatta persona. Ku riesce sempre a ritagliarsi un posto da protagonista in (quasi) tutti i tornei principali dell’anno, per poi concludere però sovente tra i piazzati. L’unico squillo degno di nota è arrivato al RBC Heritage, unica vittoria che spicca tra tante occasioni mancate. E per un 36enne dal talento smisurato, ora, cominciano ad essere troppe.
Ottavo nella FedEx Cup, nono nella money list, una vittoria, undici Top 10.

Jordan Spieth, voto 6,5: media aritmetica tra i primi cinque mesi del 2014 (da 8) e tra il restante (voto 5), in linea con la discontinuità del 21enne fuoriclasse. L’astro nascente del golf americano ha incantato gli States al Masters e al Players, in cui ha mancato la vittoria a causa di uno scarso autocontrollo, componente fondamentale in gare dall’equilibrio quantomai precario. Tecnica sopraffina, testa da sgrezzare.
15° nella FedEx Cup, undicesimo nella money list, otto Top 10.

Patrick Reed, voto 6,5: l’exploit vincente del Cadillac Championship ha stupito tutti, così come le sue dichiarazioni successive, con cui si proclamava come “tra i 5 più forti del mondo”. Risultati? Sei tagli mancati negli undici tornei seguenti. Negli ultimi due mesi è arrivato qualche parziale riscatto, ma la sufficienza piena dipende principalmente dal successo del Doral. Potrebbe essere l’anello debole.
21° nella FedEx Cup, 14° nella money list, due vittorie e quattro Top 10.

Zach Johnson, voto 5,5: un 2014 tutt’altro che brillante, eccezion fatta per la vittoria a gennaio nello Hyundai Tournament of Champions. Ma a gennaio, per l’appunto. Perché il grosso della qualificazione il buon Zach l’ha conquistata a fine della stagione 2013, con la vittoria al BMW Championship, in virtù dei modesti risultati dell’anno solare.
18° nella FedEx Cup, 19° nella money list, una vittoria e cinque Top 10

Keegan Bradley, voto 6: tanti, troppi alti e bassi per l’uomo dei tic nervosi. I lampi di genio tipici del suo stile si sono intravisti soltanto a sprazzi e non sono bastati per garantirsi la qualificazione automatica nei dodici dell’ordine di merito. Ma le qualità mostrate nella scorsa Ryder Cup, pur essendo un rookie, hanno convinto Tom Watson a concedergli una wild card.
33° nella FedEx Cup, 28° nella money list, sei Top 10.

Hunter Mahan, voto 7: ovvero come vincere al momento giusto. Il californiano, dopo una parte centrale di stagione evanescente, ritorna alla vittoria al primo torneo di playoff, il Barclays, ad una settimana dall’annuncio delle wild card da parte di Watson. La chiamata, a quel punto, era inevitabile, anche per l’esperienza già accumulata da Mahan nelle precedenti edizioni.
Sesto nella FedEx Cup, 22° nella money list, una vittoria e sei Top 10.

Webb Simpson, voto 6: un inizio di stagione, tra fine 2013 ed inizio 2014, di spessore e di grande qualità, compreso di vittoria. Poi un declino quasi inesorabile, eccezion fatta per alcuni piazzamenti raccolti comunque in tornei di secondo piano del calendario. La spunta sulla concorrenza per aver già assaporato la Ryder Cup nel 2012.
25° nella FedEx Cup, 17° nella money list, una vittoria e nove Top 10.

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