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Judo: l’Italia junior ha scritto la storia, l’avvenire è luminoso

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Gli Europei junior di Bucarest hanno segnato una svolta importante per il judo italiano, e non solo nella storia recente. La squadra azzurra, capace di collezionare quattro medaglie individuali (di cui due d’oro) ed un bronzo a squadre ha infatti fatto registrare il miglior risultato di sempre in un Campionato Europeo di categoria, e per la prima volta ha ottenuto la leadership nel medagliere delle prove individuali di una competizione individuale, sia giovanile che senior. E non si può neanche parlare di una casualità, visto che questa generazione aveva già impressionato nel 2010, vincendo sette medaglie agli Europei cadetti di Teplice (Repubblica Ceca).

A capitanare la squadra è stata Odette Giuffrida, che ha difeso il suo titolo nella categoria 52 kg confermando, ancora una volta, tutte quelle che sono le sue qualità, già espresse anche tra i senior. Meno atteso, invece, l’oro di Angelo Pantano tra i 55 kg, visto che l’azzurrino ha appena compiuto diciassette anni ed è il campione continentale cadetti del 2013. Hanno confermato le proprie capacità, inoltre, Maria Centracchio, argento tra i 57 kg, e Fabio Basile, bronzo nella categoria 60 kg, anche se alla luce dei risultati passati e della determinazione di quest’ultimo è lecito pensare che avrebbe potuto e voluto raggiungere un risultato addirittura migliore.

Al di là delle individualità, tra le quali va sottolineato anche il settimo posto di Manuel Lombardo (55 kg), che compirà sedici anni a Dicembre, questi Campionati Europei hanno messo in risalto il crescente fervore del movimento judoista italiano, che, nonostante l’assenza di medaglie importanti tra i senior negli ultimi due anni, sta in realtà facendo registrare una crescita costante e continua, che non può che lasciar presagire un futuro roseo anche tra i “grandi”. Forse i più impazienti vorrebbero vedere già questi atleti brillare ai massimi livelli, ma per ora i tifosi azzurri dovranno accontentarsi di questo storico risultato tra gli junior: il passaggio alla categoria senior, come in tutti gli sport, non è mai qualcosa di semplice, ma alla fine i sacrifici e le qualità pagano sempre.

Teniamo a ribadire la storicità di questo risultato, proprio perché qualsiasi paragone con altri eventi del passato sarebbe inadeguato: è vero che in altre occasioni l’Italia ha ottenuto grandi risultati giovanili senza seguito tra i senior, ma in questo caso non stiamo parlando di singoli atleti ma di un’intera squadra che si è comportata egregiamente, tanto da salire sul podio anche con il team femminile. Inoltre, vogliamo ricordare, per i più disattenti, che a Bucarest non era presente uno degli atleti che negli ultimi anni ha ottenuto i migliori risultati nelle competizioni giovanili per l’Italia, Elios Manzi, reduce dall’infortunio patito alle Olimpiadi giovanili di Nanjing.

Traendo le somme, se in altre occasioni non abbiamo esitato a criticare, anche duramente, il judo azzurro per gli scarsi risultati ottenuti, in questo momento non possiamo che fare i complimenti alla miglior squadra giovanile che l’Italia abbia mai avuto, meritevole non solamente di ottenere medaglie e risultati di prestigio nei grandi eventi, ma soprattutto di continuare a perseverare nonostante tutte le difficoltà quotidiane che sono costretti ad affrontare, assieme ai tanti tecnici sparsi per tutta Italia, a causa di una politica sportiva nazionale e territoriale che ancora si situa ad anni luce di distanza rispetto ai grandi Paesi del judo e dello sport in generale.

 

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giulio.chinappi@olimpiazzurra.com

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