Ciclismo
Ciclismo, Jaksche: “Il doping è ancora presente nel ciclismo, pagano solo i corridori”
L’ex professionista tedesco Jörg Jaksche, già corridore di squadre come CSC, Deutsche Telekom e Liberty Seguros ed implicato nell’Operación Puerto in quanto cliente di Eufemiano Fuentes, ha rilasciato importanti dichiarazioni circa il doping nel ciclismo di oggi e dei suoi tempi. Il vincitore della Parigi-Nizza 2004, che ha ammesso sette anni fa di aver fatto uso di sostanze vietate, ha dichiarato che “il doping fa ancora parte del sistema” perché “nel ciclismo, solamente i corridori sono stati squalificati, mentre i dirigenti, i manager ed i medici coinvolti sono rimasti“. Il trentottenne ha addirittura paragonato questo circolo a quello della prostituzione: “I lenoni sono seduti al caldo nelle loro macchine, mentre le ragazze sono in strada a due gradi sotto zero e vengono arrestate dalla polizia“.
Jaksche ha ribadito di non credere in un cambiamento del ciclismo negli ultimi anni, ribadendo, come già affermato in quanto testimone durante le indagini che hanno fatto seguito all’Operación Puerto, di non essere stato l’unico a fare uso di doping all’epoca della Liberty Seguros, senza però fare nomi.
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Immagini: Wikipedia
giulio.chinappi@olimpiazzurra.com
Luca46
25 Settembre 2014 at 21:53
Tanto di cappello, finalmente qualcuno che ha fatto intendere come stanno veramente le cose.
Aggiungerei non solo nel ciclismo ma in qualsiasi altro sport.