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Sci di fondo
Sci di fondo: Italia, in Canada l’ora del riscatto?
Lo sci di fondo italiano è giunto ad un bivio: la trasferta canadese ci dirà se la stagione in corso potrà prendere finalmente una piega diversa (e vincente), oppure se la selezione tricolore sarà destinata a continuare a recitare un ruolo di comparsa.
Tra Quebec e Canmore, non dovranno esistere più alibi di sorta: arrivano gare sulla carta favorevoli, con tre sprint a tecnica libera (2 individuali ed 1 a coppie), uno skiathlon ed una mass start in tecnica classica dove i nostri alfieri/e dovranno dimostrare che, anche in chiave staffetta, sono in grado di tenere il ritmo dei migliori.
Sino ad ora l’unica nota lieta è rappresentata da un David Hofer avviato verso la definitiva consacrazione, ormai a livello dei big nelle prove di distanza in tecnica libera e dotato di uno sprint veloce che potrebbe riservargli enormi soddisfazioni nelle partenze di massa. Roland Clara appare in crescita di condizione, così come Giorgio Di Centa: entrambi dovrebbero essere al 100% per il Tour de Ski.
Nella tappa del Quebec, tuttavia, la scena sarà presa interamente dai velocisti, dai quali, inutile nasconderlo, ci si attende risultati importanti. Hofer e Federico Pellegrino rappresentano una coppia da podio nel team-sprint, con il giovane valdostano, reduce da un lieve infortunio alla spalla, chiamato al definitivo salto di qualità anche nell’individuale. Lo scorso anno al talento di Aosta in troppe occasioni era mancata la resistenza allo sforzo fisico: una volta approdato in finale, infatti, appariva scarico e senza quelle energie necessarie per puntare alle primissime posizioni. Se avrà risolto questo problema, allora Pellegrino sarà pericoloso per chiunque. La squadra maschile è completata da Fabio Pasini e Fulvio Scola.
Anche al femminile attendiamo le sprint in tecnica libera come una manna dal cielo. In questo settore, infatti, l’Italia può coltivare ambizioni ben maggiori rispetto alle gare sulla lunga distanza. Elisa Brocard cercherà di entrare talvolta tra le prime 10 della classifica, mentre le giovanissime Gaia Vuerich e Greta Laurent possiedono i “numeri” per provare a scalare il ranking internazionale.
Il tempo dei dubbi e degli alibi è finito: dal Canada l’Italia ha bisogno di ritornare con dei risultati concreti per covare ambizioni importanti in vista dei Mondiali della Val di Fiemme.
federico.militello@olimpiazzurra.com